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La Finanza Comportamentale: Capire e gestire i nostri errori per migliorare gli investimenti (e la nostra vita). Di Luca Scotto d’Aniello

La Finanza Comportamentale: Capire e gestire i nostri errori per migliorare gli investimenti (e la nostra vita).

Negli ultimi anni, la finanza comportamentale ha guadagnato crescente attenzione tra investitori, esperti del settore e autorità di regolamentazione. Ma perché? L’importanza di comprendere come le scelte comportamentali influiscano sulle decisioni di investimento è diventata ormai evidente. La finanza comportamentale è una disciplina che combina economia e psicologia per studiare come le emozioni, i pregiudizi cognitivi e i comportamenti umani influenzano le decisioni finanziarie degli investitori. A differenza della finanza tradizionale, che presume razionalità nei mercati, la finanza comportamentale riconosce che gli investitori spesso agiscono in modo irrazionale, condizionati da paura, eccessiva sicurezza o tendenze emotive. Questo approccio aiuta a spiegare le anomalie di mercato e a sviluppare strategie per mitigare gli errori comuni negli investimenti.

L’Influenza dei Comportamenti sulle performance finanziarie.

La finanza comportamentale parte da un presupposto chiaro: i mercati finanziari possono avere il loro andamento, ma sono i nostri comportamenti che determinano in larga parte le performance dei nostri investimenti. In altre parole, i nostri errori possono costarci caro, specialmente quando ci troviamo sotto stress (o non sappiamo cosa fare dei nostri soldi). Secondo le teorie della finanza comportamentale, molti degli errori commessi dagli investitori derivano da risposte emotive, come l’avversione alla perdita, l’eccessiva sicurezza o la paura di prendere decisioni. Questi errori diventano più frequenti e gravi in periodi di incertezza o volatilità del mercato.

Ad esempio, una delle manifestazioni più comuni di questo fenomeno è il cosiddetto “bias di conferma”. Gli investitori tendono a cercare informazioni che confermano le loro convinzioni esistenti, ignorando o sminuendo i dati contrari. In pratica, se si è convinti che un titolo salirà di valore, si tende a dare più peso alle notizie positive e a ignorare quelle negative. Questo comportamento può portare a decisioni subottimali e, alla fine, a perdite finanziarie.

Gli Insegnamenti della Finanza Comportamentale.

La finanza comportamentale ci insegna innanzitutto a identificare le origini dei nostri errori. Una volta che queste radici sono comprese, è possibile lavorare per evitarle. Ad esempio, se un investitore sa di avere una tendenza all’avversione alla perdita, può adottare strategie per mitigare questo impulso, come la diversificazione del portafoglio. Gli esperti del settore possono essere di grande aiuto in questo contesto, supportando l’investitore nel riconoscere e correggere tali errori comportamentali.

Secondo un’analisi condotta da specialisti del settore e supportata da studi della Consob, sono, paradossalmente, i soggetti più preparati a richiedere una consulenza di un esperto. Questo suggerisce che la cultura finanziaria gioca un ruolo cruciale: come in medicina, chi è più consapevole della necessità di prevenzione è anche più incline a cercare assistenza qualificata.

La Necessità di educazione finanziaria: Tre punti chiave.

Evidenziamo tre aree fondamentali su cui lavorare per migliorare l’educazione finanziaria e la consapevolezza in termini di gestione del denaro e delle emozioni ad esso correlate:

1. Visione a lungo termine: Spesso gli investitori hanno una visione limitata e di breve periodo dei propri investimenti. La finanza comportamentale suggerisce invece di adottare una prospettiva a lungo termine, pianificando in base agli obiettivi di vita piuttosto che reagendo impulsivamente alle fluttuazioni del mercato. Questo approccio riduce l’impatto delle emozioni e aiuta a mantenere il focus sugli obiettivi.

2. Superare l’avversione alla perdita: Molti investitori sono spinti dalla paura di perdere denaro. Tuttavia, questa paura può portare a decisioni inefficaci, come vendere titoli durante una flessione del mercato e perdere eventuali recuperi successivi. È essenziale essere educati a riconoscere questo comportamento e a prendere decisioni più informate, basate su dati e strategie di lungo termine piuttosto che su impulsi emotivi.

3. Evitare il bias del “Senno di Poi”: Un errore comune è ritenere che gli eventi passati fossero prevedibili e che le perdite potessero essere evitate con il “senno di poi”. Questo tipo di pensiero può creare un senso di colpa inutile e influenzare negativamente le decisioni future. La pianificazione finanziaria deve quindi basarsi su valutazioni prospettiche realistiche e strategie preventive, anziché su rimpianti per eventi passati.

Il ruolo cruciale della Pianificazione Finanziaria.

La pianificazione finanziaria non è solo una questione di numeri; è, prima di tutto, una pianificazione di vita. Quando gli investitori considerano i loro obiettivi di vita, tendono a fare meno errori rispetto a quando si concentrano esclusivamente su movimenti di mercato a breve termine. La finanza comportamentale suggerisce di approcciare la pianificazione finanziaria come un mezzo per raggiungere obiettivi personali, riducendo così l’influenza della volatilità e delle emozioni negative.

Ad esempio, se un investitore ha come obiettivo l’acquisto di una casa o il finanziamento degli studi dei figli, un esperto del settore può aiutare a costruire un piano che tenga conto di questi obiettivi, piuttosto che focalizzarsi esclusivamente sul rendimento immediato del portafoglio. Questo tipo di pianificazione consente di affrontare le incertezze del mercato con maggiore serenità, riducendo la probabilità di errori causati da panico o euforia.

L’Educazione Finanziaria: Una collaborazione tra regolatori ed esperti del settore.

Ma quanto dell’educazione finanziaria spetta alle autorità di regolamentazione, e quanto agli esperti del settore? Le autorità, come la Consob, stanno già realizzando studi e indagini per comprendere meglio il comportamento degli investitori e promuovere una maggiore consapevolezza. Tuttavia, il compito di educare gli investitori non può essere lasciato esclusivamente alle istituzioni. Gli esperti del settore giocano un ruolo fondamentale, fornendo assistenza personalizzata e aiutando gli investitori a navigare tra complessità e incertezze.

L’educazione finanziaria dovrebbe essere intesa come un processo continuo, attraverso il quale gli investitori sono incoraggiati a cercare assistenza, proprio come si farebbe in altre situazioni della vita quotidiana, come la salute (cerco un medico) o l’istruzione. È una questione culturale, in cui la prevenzione e la consapevolezza possono fare la differenza (molta differenza).

Un Appello alla consapevolezza e alla prevenzione.

La finanza comportamentale ci offre strumenti preziosi per comprendere e migliorare le nostre decisioni di investimento e la qualità della nostra vita.

Tuttavia, il vero cambiamento parte da una maggiore consapevolezza degli errori comuni e da un impegno continuo verso l’educazione finanziaria. Sia che si tratti di autorità regolatorie o esperti del settore, tutti hanno un ruolo da svolgere in questo processo, la pianificazione finanziaria è innanzitutto pianificazione di vita, un antidoto efficace contro gli errori comportamentali che troppo spesso penalizzano e paralizzano gli investitori.

Solo comprendendo meglio le nostre emozioni e i nostri comportamenti potremo prendere decisioni più consapevoli e migliorare, così, le nostre prospettive finanziarie e di vita.

Luca Scotto d’Aniello
Consulente Finanziario
328 111 54 57
lucascottoconsulente@gmail.com

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