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Bradisismo in frenata: cosa sta succedendo sotto i Campi Flegrei?

Nell’ultima settimana di agosto 2024, l’Osservatorio Vesuviano dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha rilevato un’interessante evoluzione nell’attività dei Campi Flegrei. Il bollettino settimanale, che copre il periodo dal 19 al 25 agosto, ha evidenziato un rallentamento nella velocità del bradisismo.

Dopo mesi di costante sollevamento, gli ultimi 10 giorni hanno mostrato una riduzione nella velocità di questo fenomeno. Mentre dalla metà di aprile 2024 il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione era di circa 20±3 mm al mese, misurato alla stazione GNSS di Rione Terra (RITE), ora si osserva un rallentamento.

Questo cambiamento è particolarmente significativo considerando che da gennaio 2024 il sollevamento totale registrato alla stazione RITE ha raggiunto circa 14 cm.

Gli esperti dell’INGV sottolineano che il reale andamento di questa nuova tendenza potrà essere valutato con maggiore precisione solo nelle prossime settimane. Questo approccio cauto è fondamentale nella scienza vulcanologica, dove le tendenze a breve termine devono essere confermate da osservazioni prolungate.

Il bollettino riporta anche altri dati importanti:

1. Sismicità: Nella settimana in esame sono stati localizzati 34 terremoti con magnitudo Md≥0.0, con una magnitudo massima di 2.0±0.3.

2. Geochimica: Non sono state segnalate variazioni significative nei parametri geochimici monitorati, ma si conferma il trend di riscaldamento del sistema idrotermale.

3. Temperatura: Il sensore installato in un’emissione fumarolica vicino a Pisciarelli ha registrato una temperatura media di circa 94°C.

Questo rallentamento del bradisismo potrebbe avere diverse implicazioni. Potrebbe indicare una temporanea stabilizzazione del sistema vulcanico o essere semplicemente una pausa in un processo più ampio di sollevamento. Gli scienziati dell’INGV continueranno a monitorare attentamente la situazione per comprendere meglio questa nuova tendenza.

È importante sottolineare che, nonostante il rallentamento, l’INGV non ha rilevato elementi che suggeriscano significative evoluzioni a breve termine della situazione vulcanica nei Campi Flegrei.

 

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