La situazione ai Campi Flegrei rimane critica ed imprevedibile secondo le recenti dichiarazioni del vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo ex INGV. Durante un’intervista rilasciata a OTTO Channel, Mastrolorenzo ha ribadito l’impossibilità di prevedere con certezza quale scossa possa innescare un’eruzione in questa regione altamente sismica.
Mastrolorenzo, con oltre 35 anni di esperienza nello studio dei vulcani napoletani, ha sottolineato che il bradisismo ed i processi vulcanici nei Campi Flegrei sono intrinsecamente imprevedibili. Negli ultimi giorni, la regione ha sperimentato uno sciame sismico significativo, con oltre 160 scosse, tra cui una di magnitudo 4.4 che ha spinto migliaia di persone a lasciare le proprie abitazioni.
Una delle principali preoccupazioni di Mastrolorenzo è la mancanza di adeguate contromisure e piani di evacuazione. Ha dichiarato che i piani attuali sono basati su proiezioni ottimistiche e non sono sufficienti per affrontare una potenziale emergenza. Infatti, solo nel 20% dei casi i modelli scientifici di previsione si sono rivelati accurati. Questo implica un pericolo reale per la popolazione, che potrebbe trovarsi disorientata e senza guida in caso di un’eruzione improvvisa.
Mastrolorenzo ha sollecitato l’implementazione di vie di fuga e piani di evacuazione che contemplino anche l’eventualità di dover evacuare la popolazione durante una fase eruttiva già iniziata. Ha spiegato che in molte altre aree del mondo, anche recentemente, le evacuazioni in corso di eruzione sono state una necessità. Questo approccio realistico e prudente dovrebbe essere adottato anche per i Campi Flegrei, garantendo così la massima preparazione possibile per la popolazione locale.
Secondo Mastrolorenzo, il bradisismo attuale è diverso da quello degli anni ’70 e ’80, caratterizzato da un sollevamento rapido in due anni. L’attuale fase dura da 18 anni, suggerendo una dinamica diversa del sistema vulcanico. Questo sollevamento è associato a terremoti causati dall’espansione del sistema di rocce fratturate a circa 3-4 km di profondità. Ogni fase di bradisismo stressa ulteriormente queste rocce, aumentando il rischio di una rottura e quindi di un’eruzione.
Il vulcanologo ha ribadito che, al contrario di quanto spesso si crede, non esistono sistemi di previsione certi per il vulcano dei Campi Flegrei. Nonostante i progressi nella monitorizzazione, la risalita del magma attraverso stretti condotti profondi potrebbe sfuggire ai sistemi di rilevamento fino a quando non sia troppo tardi. Questo rende essenziale l’adozione di misure preventive e la preparazione della popolazione ad affrontare qualsiasi evenienza.
Ecco il video dell’intervista: