Le notizie degli ultimi giorni riguardanti i Campi Flegrei, sono state dominate da un dibattito sull’eventuale passaggio all’allerta arancione per il fenomeno del bradisismo.
Il Ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha dichiarato che l’allerta potrebbe salire ad arancione, a seguito di un intenso lavoro tra il Dipartimento Nazionale, l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia e la Commissione Grandi Rischi. Il ministero fa sapere infatti che “l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo” ed ha invitato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco Manfredi, i sindaci dell’area dei Campi Flegrei e il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, a un incontro che si svolgerà a Roma il prossimo martedì 7 novembre.
Non è d’accordo, Roberto Isaia, dell’Osservatorio Vesuviano, il quale ha dichiarato: “le energie in gioco stanno aumentando, ma non c’è ancora nessun segnale di risalita del magma in superficie“.
Le affermazioni del Ministro hanno immediatamente scatenato una serie di reazioni, soprattutto tra i sindaci dei comuni nella regione dei Campi Flegrei, in particolare il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, hanno reagito con scontento alle dichiarazioni di Musumeci, lamentando di non essere stati coinvolti in precedenza nella decisione. Il sindaco Della Ragione ha affermato: “Non possiamo né vogliamo accettare che dichiarazioni così cruciali per il futuro del nostro territorio, come quelle fatte dal Ministro Musumeci sulla possibile modifica dell’allerta per i Campi Flegrei, siano state rese senza un preliminare coinvolgimento dei sindaci. È stato incredibile apprendere una notizia così significativa attraverso un comunicato stampa, in particolare perché, come evidenziato anche nell’ultimo bollettino dell’Osservatorio Vesuviano, al momento non esistono prove scientifiche che supportino un cambiamento nello scenario della crisi bradisismica. Martedì (7 novembre) chiederemo spiegazioni su tutto questo.”
Luigi Manzoni, sindaco di Pozzuoli, sottolinea l’importanza di condividere in modo sinergico la comunicazione alla popolazione tra istituzioni ed enti, evitando interpretazioni allarmistiche. Aggiunge inoltre: “I dati scientifici sono chiari e confermano l’allerta gialla: il terreno si sta deformando con minore intensità e gli esperti ci assicurano che non ci sono nuove minacce dal punto di vista del rischio vulcanico. Condividiamo l’idea del Ministro riguardo all’accelerazione delle attività di mitigazione del rischio, come previste nel decreto legge e ci aspettiamo che i nostri emendamenti siano pienamente accolti.”
Anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha confermato che non ci sono indicazioni che spingano al passaggio all’arancione. Anzi, secondo il bollettino dell’Osservatorio Vesuviano, alcuni fenomeni stanno rallentando nelle ultime due settimane.
Il passaggio all’allerta arancione nei Campi Flegrei potrebbe comportare un impatto economico significativo, oltre a potenziali effetti sul turismo e sulle attività economiche del territorio. Inoltre, potrebbe comportare l’evacuazione di ospedali e carceri, con un impatto su circa 3500 persone tra pazienti, detenuti e dipendenti pubblici.
L’allerta di colore arancione, secondo la Protezione civile, prevede l’evacuazione delle persone presenti presso ospedali e case di cura, trasferita la popolazione carceraria e messi in sicurezza i beni culturali. Sarebbero, quindi, interessate le seguenti strutture: il carcere femminile di Pozzuoli, l’istituto penale minorile di Nisida ed i seguenti ospedali: Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, San Paolo, Fatebenefratelli e Pausilipon di Napoli.
In questa situazione di disaccordo tra il Ministro e i sindaci, la popolazione si è ritrovata nel mezzo di una confusione crescente. Le dichiarazioni contrastanti hanno generato preoccupazioni, domande e incertezze sulla reale situazione dei Campi Flegrei e sulle misure da adottare per affrontare eventuali rischi.
La controversia ha messo in evidenza la complessità di bilanciare le considerazioni scientifiche con le esigenze politiche ed economiche. Il passaggio all’allerta arancione potrebbe avere un impatto significativo sull’economia locale, sul turismo e sulle operazioni delle strutture sanitarie e carcerarie della regione. Pertanto, la decisione sull’allerta assume un’importanza critica, poiché deve basarsi su solide prove scientifiche e, contemporaneamente, tenere conto delle implicazioni socio-economiche.
La Commissione Grandi Rischi ha richiesto ulteriori potenziamenti nel sistema di monitoraggio al fine di ottenere informazioni più dettagliate sulla situazione, cercando di garantire una valutazione accurata dei rischi. Inoltre, la comunicazione efficace tra le autorità e la popolazione risulta essere fondamentale per mantenere la calma e affrontare qualsiasi scenario potenziale.
Infine, è importante notare che l’unica allerta arancione menzionata oggi, riguarda un avviso di allerta meteo per piogge e forti temporali, emesso dalla Protezione Civile della Regione Campania, e non ha nulla a che fare con l’attività vulcanica dei Campi Flegrei.