Nessuno si permetta di aggredire la mano che lo cura!
Questo è il motto dell’organizzazione no profit “Nessuno Tocchi Ippocrate” che difende i medici e i paramedici dalle continue aggressioni che si stanno verificando negli ultimi tempi. Questo motto ha ricevuto una nuova conferma di validità questa mattina, quando una catena di soccorso impeccabile ha salvato la vita di un paziente di 50 anni sull’isola di Ischia.
Alle 08:17, la postazione 118 ISCHIA 03 è stata allertata per un codice rosso riguardante un paziente diabetico che stava vivendo una serie di gravi sintomi, tra cui difficoltà respiratorie, sudorazione e vomito. La situazione era critica, e il tempo stringeva.
Incredibilmente, alle 8:25, l’ambulanza era già sul posto, ma la situazione era peggiorata notevolmente. Il paziente era entrato in arresto cardio-circolatorio, il che significava che il suo cuore aveva improvvisamente smesso di battere e la sua vita era in pericolo imminente. Senza esitazione, l’equipaggio dell’ambulanza ha iniziato immediatamente le manovre di rianimazione.
Dopo 30 minuti di massaggio cardiaco incessante e ben 7 scariche di defibrillatore, il paziente ha finalmente ripreso un ritmo cardiaco regolare. Era un momento di gioia e sollievo per tutti coloro coinvolti nella situazione, ma il lavoro non era finito. Il paziente è stato prontamente trasferito in ospedale, ancora vivo, grazie all’eccezionale lavoro dell’equipaggio dell’ambulanza.
In un secondo momento, un elicottero è intervenuto per trasportare il paziente al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, dove avrebbe ricevuto ulteriori cure e monitoraggio. Fortunatamente, il paziente era stabile nei parametri vitali al momento del trasferimento, il che ha confermato il successo della catena di soccorso.
Questo straordinario salvataggio è stato possibile grazie alla dedizione e al professionismo dell’intera catena dei soccorsi, inclusi gli operatori della Centrale Operativa 118 della Asl Napoli 2 Nord, che hanno coordinato il pronto intervento, e all’incredibile lavoro dell’equipaggio dell’ambulanza.
Il loro impegno e la loro tempestività hanno dimostrato ancora una volta quanto sia essenziale il ruolo dei soccorritori nel nostro sistema sanitario. Questo episodio è un ricordo tangibile del motivo per cui dovremmo tutti sostenere e rispettare coloro che lavorano instancabilmente per proteggere la nostra salute.
Gli eroi anonimi dietro questi soccorsi ci insegnano una lezione preziosa: nessuno dovrebbe mai permettersi di aggredire chi lavora per salvarci la vita. Oggi, un uomo di 50 anni ha avuto una seconda possibilità grazie a questa catena di soccorso perfetta e speriamo che la sua storia possa ispirare una maggiore gratitudine e rispetto per tutti coloro che operano nel campo della sanità.