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Un giorno storico da ricordare: il racconto della Dedicazione della Chiesa di S. Maria Assunta in Cielo

La Dedicazione della Chiesa di S. Maria Assunta in Cielo riunisce la comunità nel fervore della fede

Qualche mese fa, il nostro attento e scrupoloso parroco, don Gianni Illiano, ha scoperto un dettaglio sorprendente nei documenti ecclesiastici riguardanti la nostra amata Chiesa di S. Maria Assunta in Cielo.

Dopo i lavori di ampliamento del 1859, che hanno riguardato l’arretramento dell’altare maggiore e la realizzazione della terza navata di sinistra, e dopo i lavori di espansione del 1882-85, che hanno interessato la sagrestia, l’atrio e il quartino superiore con la scala di accesso, nessuno si preoccupò di celebrare la tanto attesa cerimonia di dedicazione e consacrazione per queste nuove parti della nostra chiesa.

Così, don Gianni, con il suo spirito instancabile, si è rivolto subito al vescovo di Pozzuoli, il venerabile Gennaro Pascarella, ed oggi, 16 luglio 2023, abbiamo avuto il privilegio di assistere a questo straordinario evento che avrebbe dovuto svolgersi circa un secolo e mezzo fa. Oggi abbiamo avuto la straordinaria opportunità di riportare indietro il tempo e rendere giustizia a quei nostri antenati che, purtroppo, non hanno potuto partecipare a questa cerimonia tanto importante. Siamo tutti stati lì, anche per loro!

Il rito cerimoniale è iniziato con una piccola processione con la presenza di Sua Eccellenza Mons. GENNARO PASCARELLA, Amministratore Apostolico di Pozzuoli e di Ischia e Sua Eccellenza Mons. CARLO VILLANO, Vescovo eletto di Pozzuoli e di Ischia. La processione uscita dalla sacrestia si è poi diretta verso l’ingresso principale della chiesa.

Il vescovo Pascarella, ha poi provveduto a benedire l’acqua per aspergere i fedeli presenti, percorrendo la navata centrale, in segno di penitenza e in ricordo del Battesimo. Successivamente ha proceduto ad aspergere anche l’altare.

E’ stato un momento carico di significato e, dopo la lettura del Vangelo e l’omelia del vescovo Pascarella, abbiamo avuto il piacere e l’onore di assistere ad una serie di riti profondamente simbolici.

Alcuni giovani ministranti, entrando dall’ingresso principale della chiesa, si sono avviati verso il presbiterio, portando le reliquie di San Giustino Maria Russolillo che sono state deposte, da don Gianni Illiano, nel sepolcro preparato sotto l’altare, unendo la nostra storia alla loro eredità di santità e sacrificio.

Successivamente abbiamo assistito al rito dell’unzione con mons. Pascarella che ha
versato il Sacro Crisma sull’altare, ungendo opportunamente tutta la mensa con l’olio santo e profumato, come segno della nostra consacrazione a Dio e della sua presenza in mezzo a noi.


L’altare è il cuore di un edificio di culto cristiano e rappresenta Cristo stesso. È il luogo in cui si rinnova il sacrificio della croce e si celebra il banchetto eucaristico con il corpo e il sangue del Signore.

Con grande solennità, subito dopo è toccato al nuovo Vescovo Mons. Carlo Villano, scendere nella navata principale e salire su una scala per ungere con lo stesso olio santo le croci che sono state appese sulle pareti della chiesa in quattro punti diversi.


Queste unzioni hanno un significato profondo: rappresentano la chiesa come immagine della santa città di Gerusalemme. L’aroma che si diffonde nell’aria richiama la nostra identità cristiana: siamo unti dallo Spirito Santo per diffondere generosamente in tutto il mondo il profumo dell’amore di Cristo.

Altro momento molto toccante e significativo è stato il rito dell’incensazione.
Sull’altare è stato collocato un piccolo braciere per farvi ardere l’incenso che si è diffuso ampiamente nell’aria, portando le nostre preghiere fino al Cielo, perché oggi abbiamo celebrato Cristo, la Luce del mondo, che risplende su di noi e illumina le nostre anime.

Al termine dell’incensazione, la mensa dell’altare è stata asciugata e poi ricoperta con tovaglie di lino ricamate ed ornato con fiori e due candele che sono state poi accese per illuminare l’altare e successivamente sono state accese tutte le luci della chiesa per ricordare che Cristo è luce per illuminare le genti.

Tutto il mistero di Cristo è mistero di luce e dall’altare, come da una fonte luminosa, noi attingiamo l’amore infinito di Dio per manifestarlo con la testimonianza della nostra vita.

 

Il culmine di tutto è stata l’Eucaristia, il momento più sacro e toccante della celebrazione. Attraverso l’Eucaristia adesso tutta la chiesa è stata davvero dedicata e consacrata, così come è attraverso l’Eucaristia che la nostra comunità cresce e si edifica di settimana in settimana.


Subito dopo, Mons. Gennaro Pascarella è andato a consacrare il piccolo altare in fondo alla navata di sinistra.

 

La cerimonia si è conclusa con i ringraziamenti calorosi da parte di don Gianni Illiano, che ha condiviso con gioia un’altra importante notizia: proprio nello stesso giorno, 16 luglio, festeggia il suo ventiquattresimo anniversario di ordinazione sacerdotale. Un lungo applauso, proveniente dalla folla numerosa di montesi presenti, ha sottolineato l’importanza e la gioia di questo evento.

Ma prima di uscire dalla chiesa, don Gianni Illiano, alla presenza dei Mons. Pascarella e Villano ha scoperto un’apposita lapide che ricorderà per sempre, a noi ed ai posteri, questo storico giorno della dedicazione. Il testo riportato sulla lapide, che si trova all’ingresso della terza navata, è il seguente:

NELL’ANNO DEL SIGNORE 2023, IL GIORNO 16 DEL MESE DI LUGLIO, MEMORIA DELLA BEATA VERGINE MARIA DEL MONTE CARMELO, SUA ECCELLENZA MONSIGNOR GENNARO PASCARELLA AMMINISTRATORE APOSTOLICO POZZUOLI E Dl ISCHIA CON RITO SOLENNE DEDICÒ A DIO QUESTO TEMPIO SOTTO TITOLO DI SANTA MARIA ASSUNTA IN CIELO, RESTAURATO PER LO ZELO DEL PARROCO DON GIOVANNI ILLIANO E CON IL CONTRIBUTO GENEROSO DEL POPOLO FEDELE.

Al termine, don Gianni ha guidato tutti i partecipanti a un festoso banchetto organizzato appositamente nel parcheggio di via Diaz, per celebrare degnamente l’occasione. Tra le numerose delizie dolci preparate per l’occasione, spiccava un’opera straordinaria creata dal maestro Antonio Assante di Cupillo, che raffigurava la facciata principale della nostra chiesa di S. Maria Assunta in Cielo.

— Pasquale Mancino

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