Il professore Antonio Scialoja è stato deputato, senatore, Ministro dell’Economia e Ministro della Pubblica Istruzione del Regno delle due Sicilie e del Regno d’Italia.
Nell’arco di tempo tra il 1848 ed il 1873 Scialoja fu uno dei maggiori economisti del suo tempo. Portò nel Regno appena unito le moderne idee liberali e fu uno dei più importanti economisti che unirono il paese sotto la moneta unica: la lira. Un uomo che ha dato un grande contributo, con le sue idee ed azioni, all’evoluzione del proprio paese.
La necessità di rendere omaggio al prof. Scialoja venne avanzata all’inizio degli anni ’90 del 1800 dalla società di mutuo soccorso procidana denominata “Cristoforo Colombo“.
Nel 1892 il municipio di Procida costituì un comitato promotore al cui capo vi era Silvio Spaventa, politico e patriota italiano, grande amico di Scialoja.
Nel maggio del 1893, il comune di Procida mise a disposizione del progetto 3mila lire ed aprì una sottoscrizione mediante la quale vennero raccolte altre 2mila lire.
Purtroppo le 5mila lire raccolte non bastavano alla realizzazione dell’opera, ma verso la fine del 1893 l’artista romano Guido Tadolini, presentando un bozzetto in creta, si propose di realizzare il monumento accontentandosi della cifra raccolta perché anche lui teneva tanto al prof. Antonio Scialoja scomparso a Procida il 13 ottobre 1877 in seguito ad una lunga malattia.
Al comitato promotore piacque molto il progetto di Tadolini e diede il consenso alla realizzazione dell’opera anche perché non vi erano troppe alternative.
Per l’inaugurazione del monumento venne scelta la domenica più vicina alla ricorrenza del 19° anno dalla scomparsa dello Scialoja e cioè l’11 ottobre del 1896. Il sontuoso monumento dedicato al politico, economista ed accademico procidano fu posizionato al centro della piazza in cui vennero giustiziati i martiri del 1799.
Alla manifestazione parteciparono in massa tutti i procidani ed erano presenti anche i figli, i nipoti e gli altri parenti di Antonio Scialoja. Procida era tutta imbandierata, festante e colma di persone arrivate sull’isola per onorare la memoria del prof. Scialoja.
Alle ore 11:30, con due vaporetti, ricevuti da immensa folla sulla banchina di Procida, giunsero da Napoli l’on. Branca, il prefetto, il sindaco di Napoli, i senatori Finali, Nunziante, Borgnini e Castagnola, i deputati Sandonato, Mazzella, Del Giudice, Placido, Napodano, Fusco, i rappresentanti del consiglio di Stato e della Corte dei conti, altre autorità ed oltre 500 cittadini napoletani.
Altri arrivarono da Ischia insieme al sindaco di Forio e furono decine anche i procidani della terraferma (i montesi) che con le proprie barche raggiunsero l’isola per essere presenti al grande evento.
Il corteo, al quale si unirono anche le bande delle associazioni procidane, arrivò alle 12:00 in piazza dei Martiri dove fu posata la statua di Antonio Scialoja che venne subito scoperta fra gli applausi scroscianti di una folla enorme e festante che riempiva ogni centimetro della piazza compresi i balconi, le finestre ed i tetti delle case circostanti.
Seguirono i discorsi commemorativi delle autorità, parlarono il senatore Finali, il sindaco di Procida, i ministri Branca e Mazzella ed il sindaco di Forio; grandi elogi e parole forti e toccanti che commossero e resero orgogliosi, ancora di più, i procidani e tutti i presenti.
Toccò poi al sentore Finali fare la cerimonia di consegna ufficiale del monumento al Municipio di Procida. Il monumento è alto in totale 5 metri e la statua in bronzo si poggia su un piedistallo in pietra di bardiglio.Sulla lapide ai piedi del monumento vi è scritto:
“Antonio Scialoja. Aiutò con scritti e con l’opera il risorgimento d’Italia. Insegnò dalla cattedra sicure dottrine economiche e nei ministeri di stato portò luce di scienza.”
La statua mostra uno Scialoja elegante, pacato, serio e pensante, con lo sguardo in basso verso il popolo, con la mano sinistra appoggiata alla tasca dei pantaloni mentre nella mano destra stringe i suoi occhiali da intellettuale.
Le cronache narrano che nel momento in cui venne scoperta la statua, ai procidani, sembrò che il prof. Scialoja stesse parlando a ognuno di loro dall’alto del suo piedistallo.
Qualche anno più tardi, anche i montesi, divenuti amministrativamente autonomi, vollero onorare la memoria dello statista procidano e gli intitolarono la via Salita Casevecchie che dal 1911 prese il nome di via Antonio Scialoja.
— Pasquale Mancino