Quando è troppo, è troppo. Non rispondo mai a polemiche, accuse, offese. Provo a dedicare ogni energia per migliorare la nostra città. Solo a questo. Ma, lo ripeto. Quando è troppo, è troppo.
Ho avuto l’onore di svolgere per sei anni il ruolo di consigliere di opposizione. Un compito che ho assolto sempre con grande impegno. Spesso, con toni accesi. Ma mai, e ripeto mai, avrei immaginato di boicottare un consiglio comunale dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne. È allucinante. Perché esistono molti argomenti su cui è giusto che la politica si confronti, si scontri. Ma ne esistono tanti altri sui quali, chi ricopre ruoli istituzionali, ha il dovere di collaborare. Di evitare polemiche strumentali. E badare innanzitutto a mostrarsi uniti agli occhi della popolazione.
Ieri sera, invece, qui a Bacoli, è accaduto esattamente l’inverso. Alcuni consiglieri di minoranza hanno ritenuto, pur essendo presenti in aula, di non sedersi ai banchi del Consiglio Comunale. Per provare a far saltare l’assemblea consiliare. Una scelta inaccettabile. Perché il primo punto all’ordine del giorno era quello di votare per far aderire il Comune di Bacoli alla rete delle “Città delle Donne”. Contro ogni tipo di violenza. Documento reso discutibile in assise, soltanto grazie al senso di responsabilità dei consiglieri di maggioranza che hanno garantito il numero legale.
Aggiungo. Una strumentalizzazione incomprensibile. Perché l’intera seduta del Consiglio era dedicata a interrogazioni, mozioni ed interpellanze firmate dalle minoranze. Ben otto punti. Con l’obiettivo di garantire alle opposizioni di poter, durante tutta la serata, ricevere risposte alle proprie richieste. È la prima volta che accade, almeno negli ultimi dieci anni. Una rarità per la nostra città. Basterebbe difatti considerare che, da consigliere di opposizione, sono stato costretto a discutere interrogazioni a mia firma, anche con due anni di ritardo. Dopo due anni dalla data di presentazione. Due anni. Appare quindi surreale affermare che l’amministrazione abbia paura di discutere taluni argomenti, se proprio la maggioranza di governo ha accettato, con pieno rispetto istituzionale, la convocazione di un Consiglio Comunale dedicato proprio (e soltanto) alla trattazione di quegli stessi argomenti. Una polemica surreale.
Ritenevo doveroso chiarire, spiegare. Lo faccio raramente, perché rispetto le posizioni di tutti. Lascio scorrere. Preferisco lavorare per il popolo bacolese. Ma quando si prova a polemizzare anche su temi così importanti, allora è necessario indignarsi. E ricordare a tutti che gli interessi dei singoli, le ambizioni e le frustrazioni individuali, non possono e non debbono mai essere anteposte all’interesse generale. Perché il bene di Bacoli, e dei bacolesi, deve venire prima di ogni cosa. Chi non lo capisce, chi non lo pratica, pur rappresentando le istituzioni, fa male non a se stesso. Ma alla città. E quando è troppo, è troppo.
Esorto ognuno ad onorare il ruolo che ricopre. Lo scrivo da cittadino, che ama questa nostra bellissima terra. Lo dico da sindaco. Io, noi, continueremo a farlo. Ogni giorno, ogni momento. Insieme a tutti coloro che vogliono dare una mano. Insieme. Un passo alla volta.