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Una finestra sul mondo: “Viziata” di Sara Velardi

Viziata

Non sono educata, e premetto che conosco bene pochi napoletani.
Risale a 50 anni fa l’episodio dello schiaffo di mia zia, espressione del rigetto totale della societa’ ‘bene’ napoletana.

Sono ‘viziata’, la legge e i manifesti di liberta’ sono fissati nella mia mente e non potro’ mai dimenticare mio nonno e la resistenza all’ignoranza.

Purtroppo non mi hanno mai picchiato o aggredito verbalmente da piccola, quindi non potro’ mai eliminare il vizio di fare tutto, proprio tutto, quello che voglio.
Non andro’ mai quindi alla Nasa come voleva mio zio napoletano, di famiglia nobilissima e non viziata, perche’ credo nell’eccellenza italiana, non nella caccia alle streghe di Bellavista, che cosi’ parlo’.

Nessuno puo’ contraddire il filosofo dal caffe’ sospeso, e anche li’ mi fu suggerito di suonare un clarinetto, e di mettere un juke-box magico nel salotto.
Ho preferito non sapere chi, o cosa, o come abbia detto che l’intelligenza umana non esiste, e che siamo nelle mani di suicidi che garantiscono il nostro handicap.

Questa e’ la societa’ ‘bene’ napoletana che ho conosciuto. Maradona o la Nasa, quantificati e valutati appartamenti e principesse arabe e indiane che hanno accontentato parzialmente famiglie mafiose per anni, sono solo ‘roba’ mafiosa?

Arrivare prima, diplomarsi prima, laurearsi prima, prendere il posto dei ‘baroni’ (finti spesso) prima,…il napoletano (mio zio), credeva nell’educazione di Sparta o di Shiva. I figli vanno picchiati, violentati, totalmente limitati, solo cosi’ arriveranno all’elite che decide le sorti del mondo, ad Akasha, al 6G olografico.

L’elite napoletana? Ho dubbi, molti dubbi sulla conformita’ alla legge e alla realta’ di molti napoletani o napoletani americani.

Distruggere citta’ della scienza non basta ad imitare i nobili francesi e inglesi: intere ville, parchi macchine e famiglie principesche della ‘nobilta’ esistono ancora e purtroppo non implicano educazione o formazione opportuna, ma handicap, malattie rare, visioni, profezie ‘cristiane’.

Il napoletano ha sempre un dono, il milanese o il veneto no. Napoli per forza. Napoli e il mare, il Cristo velato, la mafia dell’agricoltura e delle mozzarelle. Non ho educazione.

Sono viziata. Faccio quello che mi pare. Non sostituisco napoletano con italiano.

Sara Velardi


Tutti i racconti di Una Finestra sul Mondo. A cura di Monica Carannante

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