PAUSILYPON IL BELVEDERE SUI CAMPI FLEGREI
L’area archeologica e vulcanica dei campi flegrei si estende da Miseno a Posillipo, due antichi edifici vulcanici che si collocano all’esterno della caldera. I due promontori, infatti, risalgono al secondo periodo eruttivo dell’area flegrea quando si forma il tufo giallo.
Posillipo quindi è parte integrante del sistema vulcanico flegreo e fa da confine naturale con la città di Napoli.
È a partire da qui che fin dall’antichità l’aristocrazia romana scelse questo tratto di costa per costruire stupende ville marittime in uno scenario di impareggiabile bellezza paesaggistica.
“Pochi luoghi antichi hanno bellezze naturali maggiori di quelle di Posillipo, su un lato dell’altura i vertiginosi precipizi cadono a picco nelle acque spumeggianti della scogliera della baia di Trentaremi; sull’altro è lussureggiante vegetazione dell’amena vallata della Gaiola”. Così lo studioso Robert Gunther descrive la bellezza di Posillipo, che giustifica la denominazione del sito derivata dal greco Pauslilypon ossia “il luogo che fa cessare gli affanni”.
Un bel tour panoramico, per chi viene da Napoli, consiste nel salire la collina di Posillipo partendo da Mergellina fino ad arrivare al Parco Virgiliano. La salita all’inizio permette di godere il panorama della costa con vista su Capri, e di apprezzare anche i bellissimi palazzi nobiliari del Seicento come Palazzo Donn’Anna. Proseguendo il tour, si arriva a quota 150 metri s.l.m. dove troviamo l’ingresso del Parco Virgiliano.
Questo si estende su un’area di circa 92.000 m² sul promontorio della collina di Posillipo, che sotto il parco è attraversata dalla grotta di Seiano. Il parco è caratterizzato da un sistema di terrazze che affacciano sul golfo di Napoli, dalle quali si possono scorgere, oltre all’amplissimo panorama del golfo, le ripide pareti di roccia, spesso gialla per la sua costituzione tufacea, del promontorio su cui si trova il parco.
In un solo colpo d’occhio infatti, è possibile osservare le isole di Procida, Ischia e Capri, l’isolotto di Nisida, il golfo di Pozzuoli, i quartieri di Agnano, Fuorigrotta, Rione Traiano, Pianura, l’Eremo dei Camaldoli, il golfo di Bacoli ed il promontorio di Capo Miseno, Monte di Procida, il Vesuvio, la costa vesuviana, la Penisola sorrentina, la Baia di Trentaremi con i suoi resti archeologici ed il centro storico di Napoli.
Finita la visita del Virgiliano, proseguiamo il tour verso Coroglio, sul versante della collina che guarda verso nord-ovest in direzione Pozzuoli per visitare la villa di Vedio Pollione, quello che oggi è il Parco Archeologico del Pausilypon.
Bisogna ricordare che l’amenità e la bellezza dei luoghi, il clima mite, la presenza di fonti idrotermali, il fascino esercitato dalle antiche tradizioni greche e dai miti proposti dall’Eneide di Virgilio, furono alcuni dei fattori che resero ricercati questi luoghi. Oltre a Vedio Pollione, nella zona flegrea ebbero delle proprietà personaggi quali Mario, Silla, Crasso, Pompeo, Cesare, Bruto, Lucullo, Cicerone ed altri personaggi famosi.
La villa del Pausilypon è quella di cui restano le più significative testimonianze. Il complesso, come detto, apparteneva al ricco cavaliere Publio Vedio Pollione, importante personaggio politico all’epoca di Augusto. Alla sua morte, la villa passò al demanio imperiale.
Il complesso è una delle più straordinarie ville di otium che ci siano pervenute: la villa, infatti, adegua la sua architettura alla natura dei luoghi, disponendo le varie funzioni residenziali, di accoglienza, ludiche, termali, non più in un unico edificio, bensì in vari nuclei disposti scenograficamente in tutti gli spazi. Con la decadenza dell’impero il luogo fu abbandonato e le imponenti strutture della villa scomparvero, ricoperte dalla vegetazione e dal terreno, mentre gli edifici sul mare sprofondarono in acqua a causa del fenomeno del bradisismo.
Il tour panoramico potrebbe proseguire in barca per ammirare, questa volta, la costa dal mare.
Arcangelo Pisano
Tutti i racconti di Una Finestra sul Mondo. A cura di Monica Carannante
Chiunque desidera dare il proprio contributo può scriverci a: unafinestrasulmondo@montediprocida.com
La redazione pubblicherà nelle settimane successive, seguendo un calendario, vostro articolo che dovrà essere accompagnato almeno da una foto vostra o di terzi previa autorizzazione.
Oggetto della mail: titolo articolo. Nel corpo della mail inserire: nome/i e cognome/i degli autori dell’articolo e della/e foto/e ed almeno un recapito telefonico.