Proroga del divieto di ingresso per chi proviene da alcuni Paesi «a rischio» e regole più chiare per evitare gli assembramenti. In vista del nuovo Dpcm (il decreto del presidente del Consiglio) che deve rinnovare le misure adesso in vigore per contenere il contagio da coronavirus che scadono il 14 luglio, il governo studia alcuni aggiustamenti. La linea del ministro della Salute è, sin dal primo giorno dell’emergenza, quella del «massimo rigore». E anche se in Italia i numeri del contagio hanno registrato un calo nelle ultime ore, Roberto Speranza guarda ai dati fuori confine con preoccupazione crescente. E lancia l’allarme: «220 mila contagi Covid in un solo giorno a livello mondiale. Mai prima un numero così alto in sole 24 ore. Questo ci dice che non è vinta e che serve ancora attenzione da parte di tutti». Un’ansia che si spiega con le foto della movida, con le spiagge affollate e i tanti italiani che ancora fanno fatica a indossare la mascherina quando mantenere la distanza di sicurezza è impossibile. Ecco allora l’appello del ministro, che invita a non avere fretta di riaprire tutto: «Dobbiamo continuare a seguire la linea della prudenza e della gradualità».
Martedì sarà il ministro della Salute Roberto Speranza ad illustrare in Parlamento i provvedimenti. Una delibera del Consiglio dei ministri sarà invece firmata per far slittare alla fine dell’anno lo stato di emergenza e legittimare «le restrizioni delle libertà personali» previste, così come ha chiesto il capo dello Stato Sergio Mattarella.
Mascherine
Rimane l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi quando non si può garantire il distanziamento sociale, ma non i guanti che – dicono le Regioni – «possono rappresentare un rischio aggiuntivo con un impiego errato». Nei locali pubblici bisognerà lasciare le proprie generalità che saranno conservate per due settimane. Ancora necessaria la sanificazione dei luoghi, gli erogatori del disinfettante per le mani, i termoscanner in uffici e centri commerciali.
Discoteche
La riapertura delle discoteche era prevista per martedì prossimo, ma il governo è orientato a mantenere il divieto per i balli al chiuso almeno fino alla fine del mese. «Se le Regioni decideranno di farlo autonomamente, possono eliminare le restrizioni ma dovranno assumersene le responsabilità», ha ribadito Speranza durante le riunioni di questi giorni. Una linea condivisa dal responsabile delle Regioni Francesco Boccia, convinto che spetti proprio ai governatori modulare restrizioni a e allentamenti seguendo l’andamento della curva epidemica.
Assembramenti
Il divieto di assembramento rimane in vigore, adesso più che mai, visto che nuovi focolai continuano a nascere in tutto il Paese. E dunque anche le multe. Per questo proseguono i controlli nei luoghi della movida, in tutti i quartieri di città e luoghi di vacanza dove alto è il numero delle persone che si riuniscono per aperitivi e cene. Ma anche sulle spiagge dove, soprattutto negli ultimi giorni, sono stati segnalati stabilimenti che non rispettano il distanziamento tra ombrelloni, sdraio e lettini. Per questo non è escluso che venga emanata anche una nuova circolare del Viminale.
Sagre e fiere
È ancora in corso il dibattito tra Salute, altri ministeri e e Comitato tecnico scientifico sulla necessità di rendere più stringenti i controlli su sagre, fiere ed eventi pubblici. Speranza spinge per fermare i grandi assembramenti a meno che non siano le Regioni a concedere il via libera. E per questo si attende il parere degli scienziati che arriverà domani.
Voli interdetti
Sarà prorogato il divieto di ingresso a chi proviene da 13 Paesi anche utilizzando i voli triangolati: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Kuwait, Oman, Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord e Moldova, Brasile, Cile, Panama, Perù e Repubblica Dominicana. Gli italiani, che vivono o sono passati in uno di questi Stati, possono rientrare ma devono mettersi in quarantena. Rimane l’obbligo di rimanere in isolamento 14 giorni anche per chi arriva dagli Stati Uniti.