Bacoli. Il sindaco Josi Della Ragione commenta il primo week end estivo con tantissima gente in giro in città
È stato un fine settimana difficile. Si è passati dalla pandemia al pandemonio estivo, in un attimo. Dal Governo è scattato un messaggio chiaro: liberi tutti. In “sicurezza” (o almeno così hanno detto) ma tutti liberi. Una scelta che non commento. Ma che, sono certo, da Roma abbiano assunto con grande coscienza e responsabilità. Con la certezza che il Covid-19 sia praticamente sparito, finito. Altrimenti sarebbe davvero una sciagura. La Regione Campania ha seguito a ruota. Decidendo di riaprire le spiagge dalla notte alla mattina. Pensate che l’ordinanza che dava il “via libera” alla corsa al mare, per sabato mattina, è stata pubblicata solo venerdì notte. Con un preavviso di poche ore. Ed anche questa volta, per rispetto istituzionale, preferisco non commentare. Ripeto, Governo e Regione hanno riaperto i confini. Tutti possono andare ovunque. Senza certificazioni, senza urgenze. Per qualsiasi motivo. Il risultato era scontato. Ed è quello che abbiamo visto in strada, sugli arenili, sugli scogli, nei parchi pubblici. Ovunque. Migliaia di persone, che da tre mesi non uscivano da casa, si sono riversati nella nostra città. Perché? Semplice, perché Bacoli è bellissima. La foto scelta è emblematica. Cosa potevamo fare dalla sera alla mattina? Montare due cancelli a Lucrino? Far saltare in aria l’Arco di Cuma? Dichiararci stato autonomo? Ma soprattutto, dopo tre mesi passati a combattere una guerra che ha sconvolto il mondo, in che modo avremmo dovuto preparare questo assalto estivo? Dopo tre mesi in cui l’Italia si è fermata, lasciando milioni di persone nella fame, e migliaia tra questi anche a Bacoli, come potevamo farci trovare pronti? Dopo tre mesi in cui tutti gli uffici pubblici, di ogni ente, sono rimasti chiusi, cosa dovevamo programmare? Abbiamo già dimenticato cosa è successo? A tutto ciò, già grave, e che vale per ogni comune costiero, per la nostra città vanno aggiunti altri due macigni. Siamo un paese in dissesto, senza soldi e senza possibilità di assumere. Siamo un comune con pochi dipendenti, sotto organico: con un personale che ha un’età media di 60 anni. Due drammaticità che, in 101 anni di storia, Bacoli non aveva mai vissuto. Mai. E non lo scrivo per lamentarmi. Ma soltanto per ricordare a tutti in che condizioni lavoriamo, lottiamo. Un esempio su tutti. Ho 3 agenti della Polizia Municipale per turno da impiegare in strada. Alle 20 smontano perché non possiamo permetterci di avere il Comando aperto di notte. Ripeto, solo tre per turno. Una pattuglia e mezza. Nulla più. E non ho il dono di moltiplicarli con un tocco di dita. Con loro, proviamo a fare miracoli. A volte ci riusciamo, altre no. Questo è. Vi dovevo queste righe, per onestà. Perche vi ho promesso sempre massima trasparenza. Perché siamo sulla stessa nave; perché dobbiamo conoscere limiti e virtù dell’esercito a nostra disposizione. È difficilissimo. Ma ce la metteremo tutta. Con difficoltà, sofferenza. Perché vogliamo vincere la battaglia. Per portare la nave in un porto sicuro. E costruire una normalità diversa, un’estate diversa. Non accadrà in un giorno, sappiatelo. Dovremmo ancora soffrire. Ma si costruisce, quello sì, ogni giorno. Con l’aiuto di ognuno di noi. Ognuno di voi. “Siamo qui per reclutarvi tutti”. Un passo alla volta.