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Il giorno della Liberazione: il 25 aprile atipico ai tempi del covid-19

Oggi è il 25 aprile ed il giorno in cui ricorre quella che è conosciuta dai più come la Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

L’Italia che da Sud a Nord, si libera dell’invasore, grazie alla tenacia e alla determinazione di un popolo che non voleva essere sottomesso all’invasore.

Cruciale il ruolo dei partigiani, che nella resistenza, furono in grado di liberare tutto il paese, da un’oppressione ventennale che era culminata con il secondo conflitto mondiale, che aveva dilaniato un Italia non pronta ad affrontare una così grande esperienza bellica.

Napoli, la città che si liberò da sola, con le famose quattro giornate, dal 27 al 30 settembre 1943:  una liberazione messa in campo con la forza della disperazione di tutti i napoletani che insorsero contro i tedeschi e riuscirono a porre fine alla loro presenza in città.

La liberazione napoletana fu realizzata senza un esercito, ma da gente comune: uomini, donne, bambini, i famosi scugnizzi, studenti, negozianti, tassisti, che con armi ritrovate, materassi, mobili, vasche da bagno gettate dai balconi e in strada, riuscirono a salvare la propria città. Da quella liberazione, che poi, nascerà la Repubblica Italiana grazie al referendum istituzionale svolto il 2 e 3 giugno 1946, attraverso il quale gli italiani scelsero la forma di stato da regalare al proprio paese.

Una data fondamentale anche per le donne che con il referendum del 2 giugno 1946, per la prima volta, votarono su scala nazionale.

Dopo ben 75 anni per la prima volta, in Italia, non si svolgeranno le classiche cerimonie per celebrare il giorno più importante per la storia del nostro paese per via dell’emergenza covid-19. 

Oggi il nemico da sconfiggere è un nemico invisibile, che non attacca con bombe ma che in egual modo è tremendamente pericoloso, perché ad oggi ha ucciso ben 25.969 persone , più morti di una guerra atroce, in soli 2 mesi.

Quindi oggi più che mai il pensiero deve andare indietro nel tempo e nella storia a 75 anni fa, perché è con quella tenacia, forza e determinazione che bisogna vincere questa tremenda guerra per festeggiare una nuova liberazione.

Una guerra che si può vincere con l’aiuto di tutti, restando a casa, e rinunciando al momento alla propria libertà. La vita è cambiata sì, ma bisogna impegnarsi per ritornare a quella lucente e meravigliosa normalità fatta di piccoli gesti che oggi mancano tanto.

Che sia un giorno di vera riflessione.

Buon 25 aprile.

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