BACOLI. Da domani riaprirà il cimitero. È l’ultimo luogo pubblico che chiudemmo in città, e sarà il primo, con tutte le precauzioni del caso, ad essere nuovamente accessibile. Lo devo alle mamme ed ai papà che da un mese mi chiedono di poter far visita ai propri figli tragicamente scomparsi. Chi per un incidente stradale, chi per malattia. Lo devo a tutti quei cittadini di Bacoli che hanno perso un proprio parente, un proprio amico, senza poterlo neanche salutare a casa, in chiesa. Senza preghiera, senza funerali. Lo devo ai mariti che lì piangono le mogli, ai fratelli che vanno a salutare le sorelle scomparse, ai figli che al “camposanto” chiedono consiglio ai genitori volati in cielo. I dipendenti comunali vigileranno affinché non si creino assembramenti. Mi affido al senso di responsabilità di ognuno di noi. Per tutti gli altri spazi pubblici (piazze, spiagge, ville, piste ciclabili) ne parleremo la settimana prossima. E a chi dovesse chiedersi “perché la corsa attorno al lago no, ed il cimitero si?”. Oppure, “perché il tuffo in mare no, ed il cimitero è aperto?”. Non lo chieda a me, ma alla propria coscienza. Non lo chieda a me, ma a chi il triste destino ha lasciato soltanto una lapide su cui piangere ed un vaso in cui portare almeno un fiore. Ogni giorno.
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