CURIA DIOCESANA DI POZZUOLI
Carissimi,
la situazione riguardante l’emergenza sanitaria dovuta al virus COVID-19 (Coronavirus) è in continua
evoluzione. Per questo motivo, nella giornata di ieri 4 Marzo, il Governo ha deciso con Decreto della
Presidenza del Consiglio dei Ministri la chiusura in via prudenziale di tutte le scuole di ogni ordine e
grado, nonché delle Università, dal 5 al 15 marzo.
Non si può non riconoscere che in determinati ambiti, come quelli dell’ordine pubblico e della tutela
della salute, la competenza è esclusivamente dello Stato e dei suoi organi istituzionali, non della
Chiesa. Pertanto, a questo Decreto si deve porre la massima attenzione, essendo esso vincolante
per tutti i cittadini, sia non credenti che credenti di qualsiasi fede.
Pertanto, alla luce della Nota CEI e del Comunicato CEC di oggi, si chiede di attenersi alle seguenti
indicazioni:
1. Si confermano le indicazioni già date con la nota del 26 Febbraio u.s.: astenersi, durante le
celebrazioni, dallo scambio del segno di pace; distribuire la Comunione eucaristica sulla mano,
secondo le norme liturgiche vigenti; svuotare le acquasantiere per evitarne temporaneamente l’uso.
Tali indicazioni hanno carattere obbligatorio per tutti.
2. Si chiede a tutte le comunità parrocchiali di sospendere fino al giorno 15 Marzo p.v. le loro attività
formative e pastorali, che richiedano un assembramento di persone in spazi chiusi, compresi gli
incontri catechistici di ogni tipo.
3. Allo stesso modo, sono sospese tutte le attività formative e gli incontri a livello diocesano (Scuola
di Formazione Teologica, Corso di formazione per operatori di pastorale familiare, Incontro di
formazione spirituale per catechisti, Serata di spiritualità per le donne immigrate, Consiglio
Pastorale Diocesano). Mediante il ricorso alle diverse possibilità che ci offre oggi la tecnologia, si
curi, ad esempio attraverso i social media, di non perdere il legame tra le persone che avrebbero
dovuto partecipare a questi incontri.
4. Per quanto riguarda le celebrazioni liturgiche di ogni genere, esse verranno celebrate
normalmente, tenendo ovviamente conto nei limiti del possibile delle indicazioni fornite dal Decreto
di cui in precedenza (Allegato 1, lettera d: mantenere in ogni contatto sociale la distanza
interpersonale di almeno un metro). Si suggerisce, inoltre, la sospensione temporanea delle
benedizioni pasquali delle famiglie a data da destinarsi. Per eventuali casi particolari, come recita il
Comunicato della CEC, ci si rivolga all’Ordinario.
5. Non si trascuri, infine, da parte dei presbiteri, il richiamo a una maggiore preghiera, soprattutto
in questo tempo quaresimale. Il contributo specifico che ognuno di noi può dare in questa situazione
è proprio un maggiore affidarsi alla volontà salvifica di Dio, “il quale vuole che tutti gli uomini siano
salvati e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tm 2,4), senza lasciarsi prendere da paure o timori
per il futuro. Ognuno pertanto, in primo luogo i presbiteri, viva in questo tempo una più profonda e
sincera preghiera personale, e nello stesso tempo si favorisca da parte delle parrocchie la possibilità
per i fedeli di poter sostare in adorazione davanti al Santissimo Sacramento.
Continuando ad affidarci alla protezione della Beata Vergine Maria, di San Procolo e di san Gennaro,
Protettori della nostra Chiesa, confidiamo nella piena accoglienza da parte di tutti di queste precise
indicazioni.
Don Paolo Auricchio,
vicario generale
Pozzuoli, 5 marzo 2020
CONFERENZA EPISCOPALE CAMPANA
COMUNICATO
Noi, Vescovi della Campania, riuniti in preghiera e riflessione nel corso degli annuali esercizi spirituali, seguiamo con trepidazione l’evolversi della situazione relativa al contagio del coronavirus, chiedendo a Dio forza e costanza nella prova (2 Tim 2,12), sostegno e vicinanza ai malati e a quanti si prodigano presso i centri sanitari e di primo soccorso.
In linea con il Comunicato della CEI, n. 10/2020 del 5 marzo 2020, che fa riferimento al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del 4 marzo 2020, invitiamo i Parroci e gli Operatori Pastorali nelle Comunità ecclesiali ad attenersi alle disposizioni precedentemente emanate e di prestare ora particolare attenzione a quanto viene indicato fino alla data prevista del 15 marzo p.v.
Invitiamo tutti i fedeli durante le liturgie ad avere particolare cura nell’osservare le indicazioni sanitarie per la tutela della persona e nel rispetto della salute comune: mantenere distanza minima di sicurezza, evitare contatti ravvicinati (segno della pace), ricevere la santa comunione sulla mano e le altre dovute attenzioni a tutela della propria persona e degli altri.
Nel confermare la possibilità di celebrare l’Eucarestia e gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano questo periodo quaresimale, osservando le particolari indicazioni previste, alla luce delle disposizioni ministeriali, confermiamo anche l’opportunità di sospendere, fino al 15 marzo p.v., gli incontri di catechismo, le attività oratoriali e quelle iniziative che potrebbero non garantire l’osservanza delle indicazioni sanitarie.
Desideriamo intanto sottolineare che questo momento è occasione per intensificare la preghiera personale e le forme di preghiera comune, in piccoli gruppi, quali l’adorazione eucaristica prolungatae il santo rosario, con l’intenzione di invocare la grazia della guarigione dei malati, il conforto nell’impegno degli operatori sanitari e la fiducia per una rinnovata speranza di vita.
Per casi particolari, il parroco si rivolgerà al proprio Vescovo.
Mentre sollecitiamo ogni persona, sacerdoti e laici, di saper creare condizioni di vita sostenute da prudenza, attenzione e responsabilità, rendiamo più vivo il senso della fede in Dio in un vissuto ecclesiale che sappia essere segno di fiduciosa speranza nell’affrontare gli sviluppi di questa situazione, collaborando con le istituzioni locali nel rendere effettivo l’impegno teso a superare questo delicato momento della nostra vita.
Rivolgiamo al Dio, trino ed unico, fonte e destinazione della nostra vita, la comune preghiera e supplichiamo l’intercessione della Madre nostra, Maria, salute degli infermi, in un filiale e comune affidamento.
5 marzo 2020
Cardinale Crescenzio Sepe
Presidente della CEC
e i Vescovi della Campania
Coronavirus: la posizione della CEI
È in vigore un nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finalizzato a
definire in modo unitario il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del
“coronavirus” (COVID-19) ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario.
Il testo conferma le misure restrittive emanate lo scorso 1 marzo – e destinate a restare in
vigore fino a domenica 8 marzo inclusa – con le quali in tre regioni (Lombardia, Veneto ed
Emilia Romagna) e in alcune province (Savona, Pesaro e Urbino) sono state stabilite
limitazioni anche per i luoghi di culto, la cui apertura richiede l’adozione di misure tali da
evitare assembramenti di persone. Alla luce del confronto con il Governo, in queste realtà
la CEI chiede che, durante la settimana, non ci sia la celebrazione delle Sante Messe.
Il nuovo decreto, inoltre, stabilisce – per l’intero territorio nazionale, fino al 3 aprile – la
“sospensione delle manifestazioni, degli eventi e degli spettacoli di qualsiasi natura, ivi
inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che
comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di
sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 1, b). Tra le misure di prevenzione,
si evidenzia, in particolare, l’“espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette
da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione
congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di
stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere
la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 2, b).
Nelle aree non a rischio, assicurando il rispetto di tali indicazioni in tutte le attività pastorali
e formative, la CEI ribadisce la possibilità di celebrare la Santa Messa, come di promuovere
gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima.
Le misure adottate mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali. La Chiesa che
è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera
corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus. Attraverso i suoi
sacerdoti e laici impegnati continua a tessere con fede, passione e pazienza il tessuto delle
comunità. Assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli
anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari,
al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze
di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e
politiche di tutela della salute pubblica.