CONFERENZA EPISCOPALE CAMPANA
COMUNICATO
Noi, Vescovi della Campania, riuniti in preghiera e riflessione nel corso degli annuali esercizi spirituali, seguiamo con trepidazione l’evolversi della situazione relativa al contagio del coronavirus, chiedendo a Dio forza e costanza nella prova (2 Tim 2,12), sostegno e vicinanza ai malati e a quanti si prodigano presso i centri sanitari e di primo soccorso.
In linea con il Comunicato della CEI, n. 10/2020 del 5 marzo 2020, che fa riferimento al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del 4 marzo 2020, invitiamo i Parroci e gli Operatori Pastorali nelle Comunità ecclesiali ad attenersi alle disposizioni precedentemente emanate e di prestare ora particolare attenzione a quanto viene indicato fino alla data prevista del 15 marzo p.v.
Invitiamo tutti i fedeli durante le liturgie ad avere particolare cura nell’osservare le indicazioni sanitarie per la tutela della persona e nel rispetto della salute comune: mantenere distanza minima di sicurezza, evitare contatti ravvicinati (segno della pace), ricevere la santa comunione sulla mano e le altre dovute attenzioni a tutela della propria persona e degli altri.
Nel confermare la possibilità di celebrare l’Eucarestia e gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano questo periodo quaresimale, osservando le particolari indicazioni previste, alla luce delle disposizioni ministeriali, confermiamo anche l’opportunità di sospendere, fino al 15 marzo p.v., gli incontri di catechismo, le attività oratoriali e quelle iniziative che potrebbero non garantire l’osservanza delle indicazioni sanitarie.
Desideriamo intanto sottolineare che questo momento è occasione per intensificare la preghiera personale e le forme di preghiera comune, in piccoli gruppi, quali l’adorazione eucaristica prolungatae il santo rosario, con l’intenzione di invocare la grazia della guarigione dei malati, il conforto nell’impegno degli operatori sanitari e la fiducia per una rinnovata speranza di vita.
Per casi particolari, il parroco si rivolgerà al proprio Vescovo.
Mentre sollecitiamo ogni persona, sacerdoti e laici, di saper creare condizioni di vita sostenute da prudenza, attenzione e responsabilità, rendiamo più vivo il senso della fede in Dio in un vissuto ecclesiale che sappia essere segno di fiduciosa speranza nell’affrontare gli sviluppi di questa situazione, collaborando con le istituzioni locali nel rendere effettivo l’impegno teso a superare questo delicato momento della nostra vita.
Rivolgiamo al Dio, trino ed unico, fonte e destinazione della nostra vita, la comune preghiera e supplichiamo l’intercessione della Madre nostra, Maria, salute degli infermi, in un filiale e comune affidamento.
5 marzo 2020
Cardinale Crescenzio Sepe
Presidente della CEC
e i Vescovi della Campania
Coronavirus: la posizione della CEI
È in vigore un nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finalizzato a
definire in modo unitario il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del
“coronavirus” (COVID-19) ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario.
Il testo conferma le misure restrittive emanate lo scorso 1 marzo – e destinate a restare in
vigore fino a domenica 8 marzo inclusa – con le quali in tre regioni (Lombardia, Veneto ed
Emilia Romagna) e in alcune province (Savona, Pesaro e Urbino) sono state stabilite
limitazioni anche per i luoghi di culto, la cui apertura richiede l’adozione di misure tali da
evitare assembramenti di persone. Alla luce del confronto con il Governo, in queste realtà
la CEI chiede che, durante la settimana, non ci sia la celebrazione delle Sante Messe.
Il nuovo decreto, inoltre, stabilisce – per l’intero territorio nazionale, fino al 3 aprile – la
“sospensione delle manifestazioni, degli eventi e degli spettacoli di qualsiasi natura, ivi
inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che
comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di
sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 1, b). Tra le misure di prevenzione,
si evidenzia, in particolare, l’“espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette
da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione
congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di
stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere
la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 2, b).
Nelle aree non a rischio, assicurando il rispetto di tali indicazioni in tutte le attività pastorali
e formative, la CEI ribadisce la possibilità di celebrare la Santa Messa, come di promuovere
gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima.
Le misure adottate mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali. La Chiesa che
è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera
corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus. Attraverso i suoi
sacerdoti e laici impegnati continua a tessere con fede, passione e pazienza il tessuto delle
comunità. Assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli
anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari,
al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze
di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e
politiche di tutela della salute pubblica.
Roma, 5 marzo 2020