In 15 mesi abbiamo cercato di fare ordine in una macchina che non c’era ma che ha grandi potenzialità. Cercando di consegnare al direttore definitivo la gestione di un territorio complicato con un bilancio in ordine, uno statuto, un’immagine coordinata e nuova». Così Paolo Giulierini, direttore del Mann, segna in qualche modo il passaggio di consegne a Fabio Pagano dell’area archeologica dei Campi Flegrei, che assume la direzione dopo l’interim, appunto di Giulierini. Il direttore ad interim uscente sottolinea che «la cosa più importante è stata riuscire a salvare, quando sono arrivato erano a rischio perdita, 40 milioni di euro per i lavori. Abbiamo avviato le gare per la progettazione degli interventi ai monumenti dei Campi Flegrei. Parliamo dei Fondi Pon con 4 interventi su Anfiteatro, Terme di Baia, Castello di Baia e Cuma. E per i fondi Fsc (Sviluppo e coesione) che prevedono interventi su 16 siti che servono a migliorare la connessione tra i siti, parliamo di parcheggi, collegamenti e infrastrutture».
Giulierini ricorda che il Parco Archeologico dei Campi Flegrei ha anche un nuovo logo, l’abbonamento a tutti i siti che verrà presentato domani al Castello di Baia e un nuovo sito web ma anche «una bellissima mostra al castello di Baia dedicata all’archeologia subacquea e all’area marina, uno dei cardini del parco. Anche per l’area marina abbiamo acquisito la prima regolamentazione di gestione dei diving concertata con ministero dell’ambiente, era importante mettere delle regole».
In campo strumenti per migliorare l’accessibilità di un’area di grande valore archeologica che ora passa al nuovo direttore: «Ho una enorme stima di Pagano – spiega Giulierini – lo conosco da dieci anni e dico che è la persona giusta. Lo attende una sfida importante di connessione dei vari siti e sviluppo delle potenzialità del territorio che non sono solo sull’archeologia ma anche naturalistico ed enogastronomico. Servirà un dialogo tra i Comuni, Regione e il parco dei Campi Flegrei. È una sfida che sicuramente Pagano riuscirà a portare in fondo, creando un organismo dinamico che dia una nuova possibilità al turismo in Campania, con una nuova Atlantide tra archeologia e vulcani».