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Cistecca e casatiello montese diventano De.Co.

Monte Di Procida, Cistecca E Casatiello Verso La De.Co.

Roberto Esse da lagazzettadeisapori.it

L’amministrazione comunale vuole tutelare i gioielli di famiglia.

Matrimonio di sapori a Monte di Procida. La tradizionale cistecca sposa il Provolone del Monaco Dop per dare vita ad un abbinamento in grado di mandare in estasi anche il palato più esigente.

L’assaggio della prelibatezza è avvenuto proprio nel luogo dove, si narra, nel 1984 sia nata la cistecca ovvero lo Chalet Sunrise in occasione di un incontro propedeutico all’introduzione delle De.Co. per due prodotti che caratterizzano inequivocabilmente il territorio ovvero il Casatiello Dolce ed appunto la Cistecca.

Con l’esperto del settore il professore Vincenzo Peretti erano presenti il vice sindaco Teresa Coppola e l’assessore Dina Stella (con delega in materia di Politiche Giovanili, Protezione Civile, Finanziamenti Comunitari, Biblioteca, Personale, Trasparenza e Partecipazione) oltre al patron di MalazèRosario Mattera.

“Dopo Agerola, Avella e Cetara, la “casa delle eccellenze” si allarga e presto lavoreremo per un gemellaggio tra i Comuni per portare in Regione un progetto comune di promozione per queste vere identità territoriali” spiega il professore Peretti.

La storia della cistecca è lontana dalla popolare cheese steak americana e le sue radici, nonché i prodotti utilizzati nella preparazione, sono assolutamente italiani. “Guai però a chiamarla chees steak all’americana -spiega Rosario Mattera- quella nostrana ha sicuramente un sapore più convincente”.

La cistecca montese si ottiene dalla lavorazione di quattro tipi diversi di bovino a cui si aggiungono, nella variante classica, semplicemente insalata e scamorza ed è prodotta rigorosamente a Monte di Procida. Quando poi il formaggio utilizzato è un altro must della regione Campania ovvero il Provolone del Monaco Dop allora il successo è assicurato. C’è chi la preferisce di suino e con la cipolla. Quella con il Provolone del Monaco Dop, zucca arrostita e rucola non ha rivali.

Tutto nasce grazie al macellaio Giuseppe Fascelli (Macelleria Sciammarina) e un suo amico italo-americano Luigi Coppola (Chalet Sunrise), decisero di lanciare un prodotto noto per lo più nella sua versione americana. La tradizione flegrea ha importato questo prodotto facendone un piatto tradizionale dalle mille varianti e sfaccettature partendo dalla carne, dalla scamorza e da una serie di contorni dell’orto sotto casa, tipici del territorio di Monte di Procida.

LA STORIA – Le denominazioni comunali d’origine (De.C.O.) o denominazioni comunali (De.Co.) sono delibere di un’amministrazione comunale che registra un dato di fatto: un prodotto, un piatto, un sapere, con i quali una Comunità si identifica. Sono dunque un atto politico, che fissa un valore, una carta di identità che il Sindaco, affiancato da un Comitato Tecnico Scientifico, rilascia dopo aver censito un passato, un presente ed immaginato uno sviluppo futuro.

Il “fenomeno” delle De.Co. nasce a seguito della legge dell’8 giugno 1990 n.142 che consente ai Comuni la facoltà di disciplinare, nell’ambito dei principi sul decentramento amministrativo, in materia di valorizzazione delle attività agro-alimentari tradizionali che risultano presenti nelle diverse realtà territoriali. La battaglia fu iniziata nel 1988 dal giornalista Luigi Veronelli, che identificava queste denominazioni come uno strumento per iniziare a «patteggiare con la terra».

La linea di pensiero del movimento di Veronelli ha attivato successivamente un forte fermento ed una battaglia culturale delle comunità locali, in nome della difesa della storia, delle tradizioni e dei saperi e sapori del territorio.

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