La primavera è alle porte e come ogni anno la accompagna il cambio di orario. Scatterà nella notte tra sabato 24 e domenica 25 marzo, ovvero nel weekend subito successivo all’equinozio di primavera, che cade il 21 marzo. Quindi alle due di notte di domenica 25, le lancette andranno spostate un’ora avanti. Il risultato? Che dormiremo un’ora in meno, ma avremo anche un’ora di luce in più giornate finalmente più lunghe.
L’invenzione dell’ora legale è spesso attribuita all’inventore statunitense Benjamin Franklin, che nel 1784 scrisse una lettera satirica pubblicata su un giornale di Parigi, nella quale suggeriva scherzosamente ai parigini di alzarsi più presto al mattino per sfruttare la luce solare e risparmiare sul costo delle candele.
Abolita nel 1920, nei decenni successivi l’ora legale fu più volte introdotta, sospesa, abolita e reintrodotta. Fu poi definitivamente ripristinata nel 1966, durante un periodo di crisi energetica in cui serviva sfruttare meglio la luce del sole nel tardo pomeriggio e alla sera.
Dal 1966 al 1980 l’ora legale restò in vigore per quattro mesi all’anno (da maggio a settembre). È dal 1981 che ha cominciato a essere introdotta l’ultima domenica di marzo.
Nel 1996 è stato introdotto un ulteriore prolungamento di un mese, concordato a livello europeo, e il ritorno all’ora solare è stato fissato l’ultima domenica di ottobre.