MONTE DI PROCIDA DA IL MATTINO PATRIZIA CAPUANO
MONTE DI PROCIDA – Nella cittadina montese, fortemente radicata su una tradizione marinara, in molti si riconoscono nelle parole scritte dal marittimo Tonino Mazzella nel libro «Dal Golfo agli Oceani… e ritorno», un agile volume di Autori&Editori: in 103 pagine la minuziosa descrizione di una vita trascorsa a solcare il mare respirando salsedine e sacrifici, sin dalla primissima giovinezza. Ora 75enne, l’autore ripercorre la sua vita ricongiunta come un cerchio alla storia del paese natio. Il racconto, illustrato da suggestive foto d’epoca, si snoda con il linguaggio di un esperto uomo di mare che riesce a comunicare al lettore sensazioni e stati d’animo. Un susseguirsi di imbarchi e vicissitudini, incidenti e conquiste, prima da mozzo e poi da capitano, seguendo rotte verso le isole e la costa campana per navigare successivamente negli Oceani. Dai motovelieri alle grandi navi. E superare di volta in volta obiettivi e orizzonti, sin dal primo lavoro come lattaio a nove anni.
Un racconto di vita la cui introduzione è affidata allo scrittore Rosso Capuano: «Questo testo dovrebbe essere conosciuto, in particolare, dalle nuove generazioni – scrive Capuano – sia come un libro di storia vissuta che come sprone ad affrontare le difficoltà della vita, e superarle con intelligenza e tenacia. Un tempo i paesi di mare del nostro Meridione si somigliavano un po’ tutti. Nel corso del tempo, hanno acquisito caratteristiche particolari dovute al tipo di attività economiche prevalenti, agli usi, ai costumi e al dialetto che, in un certo modo, li rendevano distinti e riconoscibili rispetto ad altre comunità – prosegue – E Monte di Procida non ha fatto eccezione: la storia della sua gente è come un grande mosaico in progress a cui ogni generazione apporta nuove tessere di vario colore. Tonino Mazzella, col racconto della sua vita, ha il merito di dare un grosso contributo alla composizione di quel mosaico». E di ricostruire con metodo ed efficacia «il treno dei ricordi», affinché non resti fermo «nella stazione dell’oblio», come scrive l’autore. Ora in pensione fa parte dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia – ANMI, la cui delegazione è stata istituita a Monte di Procida nel 1996. «Il nostro gruppo è intitolato a Tonino Schiano, caduto il 9 marzo 1941 sul piroscafo Capo Vita, affondato dal sommergibile britannico “Utmost” – afferma il marittimo Mazzella – a circa 25 miglia dalla costa tunisina, mentre navigava in convoglio da Napoli a Tripoli, requisito dalla Regia Marina. Carico di munizioni, il Capo Vita esplose ed affondò in pochi secondi. Le atrocità della guerra. Attualmente ricopro la carica di presidente onorario del gruppo ANMI».