Nel giorno del 111° anniversario dell’autonomia municipale del comune di Monte di Procida
Via Inferno numero zero…
sembrerebbe quasi il titolo di un film dell’orrore, ma è soltanto un indirizzo civico realmente esistito a Monte di Procida e andando ad approfondire la particolarità del caso è venuta fuori una piccola storia che siamo riusciti a collegare ai tempi odierni.
Fino alla seconda metà del XIX secolo, il comune di Procida non aveva ancora provveduto a denominare opportunamente le strade della borgata “Monte“.
Pertanto, anche negli atti ufficiali il riferimento ai beni immobili avveniva indicando, al meglio, la zona più vicina di appartenenza, come ad esempio:
La Chiesa, Coste (o Le coste), Falde (o Falde del monte), Gaveta (o La Gaveta), Monte Grillo, Petrara, Salita della Chiesa, Sopra al Fumo, Sopra le Case, Sopra la Chiesa, Sopra la Torre, Strada Vecchia, Torrione, Vicino la Chiesa, etc..
Solo dal 1875, negli atti ufficiali, iniziarono a comparire i nomi delle strade, segno che proprio in quel periodo il comune di Procida aveva provvisto all’onomastica stradale. Molte strade presero il nome del luogo principale di appartenenza, come ad esempio Via Cercone, Via Montegrillo, Via Casevecchie… strade che oggi hanno nomi diversi. Altre strade come via Torrione, via Pedecone, via S.Martino… invece, sono ancora oggi presenti nell’onomastica stradale montese.
Insieme ai nomi delle strade vennero attribuiti anche i numeri civici alle abitazioni. Una numerazione progressiva con i numeri pari assegnati agli edifici posti sulla destra del lato della strada e quelli dispari assegnati agli edifici situati sulla sinistra. Si partiva, quindi, come oggi, con il numero 1 a sinistra e con il numero 2 a destra.
Ma in via Inferno a partire dall’anno 1896, negli atti ufficiali comparve il misterioso civico numero zero, proprio come la casa in Via dei Matti nella famosa canzone per bambini. Certo che “via Inferno numero zero”, anche oggi, solo a pronunciarlo mette un po’ paura, ma fu solamente un evento casuale.
Il numero civico zero, a quei tempi, veniva attribuito alle costruzioni realizzate successivamente all’assegnazione numerica e posizionate davanti al numero civico 1 oppure al 2. In pratica si trattava di un’abitazione costruita proprio all’inizio di via Inferno. Probabilmente oggi gli verrebbe assegnato un suffisso/prefisso o la sigla s.n.c. (senza numero civico).
Proprio al numero zero di via Inferno è legato un particolare evento: alle ore 02:15 del 6 dicembre 1896, la signora Maria Rosa Illiano, sposata con Antonio Lubrano Lavadera (patatern), diede alla luce 2 gemellini: Pasquale e Nicola.
Il piccolo Nicola, purtroppo dopo appena 15 giorni di vita, morì lasciando solo il fratellino Pasquale, il quale, evidentemente più in buona salute dello sfortunato gemellino, è cresciuto bene fino a diventare un apprezzato nostromo; un lupo di mare montese con circa 40 anni di navigazione. Si è sposato, ha avuto dei figli, poi dei nipoti, tra i quali possiamo oggi segnalare Pasquale e Fabio di “Non solo mozzarella” in via Roma.
Ritornando al bizzarro civico numero zero di via Inferno, occorre ricordare che, a Monte di Procida, nel corso degli anni, l’onomastica e soprattutto la numerazione civica è stata più volte rivista e quel numero zero, oggi non esiste più, ma a quanto pare nulla di ciò che è stato creato può davvero smettere di esistere.
Pasquale Mancino
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