Amico fraterno Sabatino,
in questo momento di tristezza la nostra comunità si stringe intorno a te riconoscendoti “figlio illustre“. Con te va via un pezzo di storia della Monte di Procida degli ultimi 4 decenni.
Sabatino, sia pure ti fosse ignoto l’uso dell’abbecedario, durante la tua esistenza ti sei laureato a pieni voti, risolvendo il rebus del “male di vivere” con la disponibilità offerta in tutti i campi in cui hai operato.
Come Manzoni e D’Annunzio sono stati maestri e artigiani della qualità delle parole così, noi montesi, vogliamo conferire al nome “Sabatino” il sinonimo: “disponibilità“.
Eri e sei stato un padre che ha sacrificato la vita per i figli e la famiglia. Al contempo eri anche un figlio per i tuoi figli. Infatti dietro quella maschera di uomo superficiale, ironico, sornione, si celava un essere sensibile, quasi un bambino bisognoso di guida e di affetto. Quante volte, mi riferiva Sergio, ti aveva visto piangere, naufragare nelle tue insicurezze e ti aveva preso per mano, ricondotto nella quiete del porto, come un padre fa con il proprio figlio.
Per quel filo invisibile che muove la storia di ogni uomo sei passato nella “stanza accanto” nei giorni del Natale. E se Natale, per noi cristiani, è la nascita del nuovo Adamo che cambia il mondo, le cose e le trasforma; così tu, Sabatino, sei ora un uomo nuovo.
Non a caso nei momenti di dormiveglia trascorsi in una corsia di un ospedale hai sillabato la parola “mamma“, quasi a pregustare il ricongiungimento con la mamma terrena e la Madre Celeste, a cui eri molto legato.
Ricorderò sempre queste tue parole testamentarie: “Voglio fare una grande festa in onore della Madonna Assunta con fuochi d’artificio e il concerto della banda musicale!”
Sicuramente in cielo per i prossimi festeggiamenti qualche santo dirà: “Aut sabatino aut nihil!” (O Sabatino o niente!)
E allora caro amico tu sarai impegnato nel tuo solito giro per racimolare qualche euro per le luminarie, la banda, i cantanti, i fuochisti, esprimendoti nel tuo solito lessico efficace e diretto: “Jamme spicciati!“.
Ciao amico fraterno Sabatino…
Ci mancherai!
Emidio Coppola