Consolato del Bénin: progetti umanitari, solidarietà e valorizzazione di un Paese
«Ringrazio tutti i cittadini flegrei che hanno contribuito alle opere realizzate», ha dichiarato Giuseppe Gambardella, Console del Bénin
Il Bénin, precedentemente noto come Dahomey, è uno Stato dell’Africa Occidentale. È una Repubblica presidenziale la cui lingua ufficiale è il francese e la religione più diffusa è quella cristiana. La maggior parte della popolazione vive nelle pianure costiere meridionali. Infatti è qui che sorgono le maggiori città del Paese: Porto-Novo (Capitale del Bénin) e Cotonou. Il nord, invece, è più inospitale, essendo costituito per lo più da savana ed aride montagne. Il clima è caldo ed umido; le piogge sono scarse e concentrate in due periodi dell’anno (tra aprile e luglio e tra settembre e ottobre). Ciò espone il Bénin ad una endemica siccità, aggravata dalla mancanza di infrastrutture adeguate alla ricezione delle risorse idriche presenti nel sottosuolo. Il Consolato del Bénin, che tra pochi mesi si appresta a compiere 6 anni di vita, ha realizzato numerose opere nel territorio beninese; ha portato a termine una moltitudine di iniziative e progetti, il tutto con il fine ultimo di migliorare di condizioni di vita di un popolo che soffre innumerevoli difficoltà.
«Quando sono stato nominato Console ho promesso a me stesso che avrei dedicato i miei sforzi, e tutte le potenzialità che la suddetta carica mi conferisce, a rendere il Bénin un Paese migliore», ha dichiarato Giuseppe Gambardella. «Posso affermare con orgoglio – ha continuato il Console – che nei 6 anni di attività abbiamo realizzato numerosi progetti». In effetti le opere compiute dal Consolato sono state molteplici. Sono stati costruiti 21 pozzi di acqua potabile nelle zone più aride. In molti villaggi non ci sono risorse idriche pulite, e gli abitanti sono costretti a percorrere decine di chilometri al giorno per avere dell’acqua potabile. Grazie ai pozzi molti beninesi possono accedere ad una fornitura idrica più vicina e sicura. «L’acqua è un bene primario, ed il Consolato si è impegnato, e continuerà a farlo, affinché questa preziosa risorsa venga gestita al meglio, non sia sprecata e che non manchi a nessuno», ha affermato Gambardella. Sono stati edificati 5 scuole in altrettanti villaggi (Karimama, Kalelé, Abomey, Cobly, Djougou). Il Consolato del Bénin ha tra i suoi principali obiettivi quello di dare la possibilità ai bambini beninesi di studiare. La cultura è il motore primario di un Paese. Bambini istruiti diventeranno adulti consapevoli con utili strumenti intellettuali. «Un popolo colto è alla base di uno sviluppo armonico. L’istruzione è una condizione necessaria ed imprescindibile per crescita economica sostenibile», ha asserito Gambardella. Infatti, oltre a costruire scuole sono state organizzate 3 iniziative per raccogliere e distribuire agli scolari beninesi degli zaini e del materiale scolastico di cancelleria. Passiamo ora al questione dei presidi sanitari. Il Bénin presenta diverse lacune a riguardo. Ed è per questo che il Consolato ha implementato la sanità beninese; il tutto tramite il rafforzamento e l’efficientamento di presidi già esistenti; nonché contribuendo alla formazione del personale sanitario grazie alla collaborazione di prestigiose strutture ospedaliere napoletane, alla disponibilità dei suoi medici specialisti e al sostegno di Associazioni come MedicHelpAGdOrsi delle Dottoresse Mena e Marilina d’Orsi. Il Consolato del Bénin ha anche cercato di far conoscere e di valorizzare le potenzialità della Repubblica beninese, la sua cultura, le sue tradizioni, la sua storia millenaria. Ne sono un esempio le numerose iniziative per promuovere un prodotto di eccellenza come il Burro di Karité, una sostanza dai numerosi pregi prodotta dalla donne del Bénin. Inoltre sono stati organizzati convegni, conferenze stampa, sono stati stipulati protocolli di intesa e di collaborazione con Comuni ed Istituzioni napoletane e non. «In questi anni abbiamo creato delle sinergie importanti. Perché, come ribadisco spesso, è attraverso l’unione di intenti che si realizzano
progetti rilevanti», ha detto Gambardella. A tal proposito il Consolato del Bénin ha anche coinvolto spesso le scuole del territorio napoletano, cercando di avvicinare gli studenti campani alla cultura beninese. È bene dire che tutto questo lavoro è stato fatto in un ottica di sinergia ed osmosi con la cittadinanza flegrea e con le relative Istituzioni. «Senza il supporto dei miei cari concittadini non avremmo avuto la forza di realizzare i nostri progetti. Di certo non possiamo adagiarci su ciò che è stato fatto, ma posso affermare con orgoglio che la popolazione di Bacoli e Monte Di Procida si è sempre mostrata solidale e ben disposta verso le nostre iniziative umanitarie. In particolare è doveroso un ringraziamento alle Associazioni Onlus “Insieme per l’infanzia”, presieduta da Maria Lucia Della Ragione e “Un Sogno per il Bénin” del Presidente Giuseppe Paladino. Per chi non le conoscesse si tratta di due Associazioni che si dedicano completamente all’aiuto del prossimo, portando avanti tanti progetti di solidarietà. Posso dire che sono divenute per me un punto di riferimento morale ed ideologico», ha dichiarato il Console.
Va detto anche che, verso la metà del mese di Ottobre il Console Gambardella partirà per l’ennesima missione in Bénin accompagnato da diversi benefattori. Questa volta Gambardella si occuperà di inaugurare le opere di ristrutturazione del reparto maternità del Centro di Salute di Ganvié, del 5° edificio scolastico a Djougou e del 21° pozzo di acqua potabile nel villaggio di Kétou, finanziato interamente dalla Famiglia Scotto, intitolato in memoria di Ornella.
Non dimentichiamo la solidarietà della bambina montese Bendetta Di Donna che in occasione della sua prima Comunione ha devolto i suoi regali per la costruzione di un pozzo e la generosità della piccola Viola Cantilena. «Un sentito ringraziamento va alle imprese “Grafica Montese” del Dott. Franco Marasco e “PubliProgress” del Sig. Isaia della Ragione, sempre in prima fila per sostenere i nostri progetti, come anche l’Istituto Comprensivo 1° “Paolo di Tarso” di Bacoli diretto dal Preside Francesco Gentile per aver contribuito all’iniziativa “Uno zaino per tutti”, nonché gli ex alunni della VF del Liceo Lucio Anneo Seneca coordinati dalla Prof. Adelaide Di Meo per la realizzazione del “Pozzo Cultura e Solidarietà”».
Un plauso alle forze di Polizia della Città Flegrea e altri cittadini dal cuore nobile come Padre Pasquale Mancuso della Parrocchia di San Giuseppe di Monte di Procida, Monsignore Luigi Longobardo, il Dott. Roberto Laringe del Gruppo Laringe, il Dott. Arturo Derviso e il Dott. Renato Pezzella, il Dott. Egidio Negri, il Farmacista Giuseppe Lubrano e il Dott. Ernesto Colutta.