Il saggio storico “L’isola sulla terraferma” di Giovanni Pugliese, oltre che essere un profondo, interessante e documentato studio sulla storia del Monte, ha il grande merito di tracciare filoni di ricerca sul nostro passato e sul nostro presente, per ulteriori investigazioni in campo sociale, politico, economico, storico e umano, che messe insieme, come tessere di un grande mosaico, ci permetterebbero di conoscere più a fondo la nostra identità, le ragioni profonde dei nostri comportamenti, l’evoluzione dei costumi, la conservazione o la perdita di valori o disvalori tradizionali nell’impatto con la globalizzazione, i lati positivi o oscuri di processi economico-politici.
Insomma, per il cento decimo anniversario della nascita del Comune, oltre ad organizzare i festeggiamenti, continuiamo questa riflessione- ricognizione, finalizzata alla crescita della conoscenza, della cultura, della democrazia e ai modi per andare oltre l’individualismo e il familismo, per un “mettersi insieme” e ridare una spinta allo sviluppo di una terra piena di risorse non utilizzate o trascurate.
Sarebbe un modo per superare i limiti del nostro sviluppo e per arrestare l’esodo di tante giovani intelligenze, principale ricchezza della nostra città, del comprensorio flegreo e del nostro Paese. In questa ottica,offro ai lettori questo racconto lungo “ Graffiti Baiani”, scritto per il web insieme al mio amico Rais, per fissare sulla carta ricordi, fatti, personaggi che le nebbie del tempo tendono a nascondere e cancellare. Si ricrea nella mente del lettore giovane o più attempato, in modo leggero e divertente, quello Spirito del Tempo di oltre mezzo secolo fa e gli permette di confrontare il Passato col Presente.
Ma cosa c’entra Baia con Monte di Procida? C’entra. Baia è stata per decenni il porto Montese; lo sanno bene quelli di una certa età: questo piccolo centro, con la sua insenatura era una sorte di enclave del Monte e della sua marineria in territorio del comune di Bacoli. Lo scritto procura, dunque, alcune tessere di quel grande mosaico, cui accennavo all’inizio.
Chi ne sono gli autori? – “Rosso” Rosario Mario Capuano è nato a Monte di Procida nel 1946, di mestiere ha fatto l’insegnante di Lingua e Letteratura Inglese; adesso coltiva la sua passione per lo studio comparativo di lingue vive e morte, per la scrittura di memorie, per la ricerca delle nostre origini nel solco del motto reichiano “L’amore, il lavoro e la conoscenza sono le radici della nostra vita”. Ha pubblicato “I Racconti di Giosafatte e del suo Settimo Nipote “ e “La Nuova Vita di Anna Canetti”, e vari articoli e saggi su riviste on line. In via di pubblicazione il suo ultimo romanzo “ Le Seconde Nozze di Catarina Paxona “.
“Rais” Fancesco Lillini, nato a Bacoli nel 1952, è un novello Odisseo, uomo dal multiforme ingegno, self made man, operaio, sub, skipper, istruttore, pescatore, ricercatore di tecniche, tradizioni, riti e miti della gente di mare, autore teatrale, scrittore. Le sue opere principali sono “ A Cora ‘e Zefera” e “ Juorne r’ Malussìa”, “ U Furone Mezarecchia”, “Oracula”.
“Rosso” Rosario Mario Capuano
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