Gentile redazione,
ultimamente molti montesi, molto più noti ed importanti di me, hanno affidato al vostro sito le Loro riflessioni.
Se permettete, di fronte alle lettere aperte mi pare un diritto, o forse un dovere, rispondere.
E’ passato solo un anno da quelle che dovevano essere elezioni amministrative importantissime e pesantissime, che avrebbero cambiato il volto e la storia del paese.
Più che il volto, a mio parere, sono cambiati solo i volti.
Permettetemi di esprimermi come mio solito, con garbo ma anche con franchezza.
Si, vi ho partecipato anche io, e ho incassato e capito subito la sonora sconfitta mia, di Rinascimonte, di chi ha guidato e chi ha caldeggiato quella esperienza. Non la rinnego, la rivendico. Ma Rinascimonte è come quel fiore che non è mai sbocciato…ed ora posso guardare con serenità e indipendenza al governo cittadino.
Cosa distingue un buon amministratore da un cattivo amministratore?
Tre cose essenzialmente:
La capacità di attirare risorse economiche
La capacità di programmare
La capacità di far fronte alle criticità.
1. Risorse economiche
Quali risorse economiche abbiamo attirato in dodici mesi? Nessuna. Quelle che ci avevano dato ce le siamo fatte sfuggire come il capitone a Natale. E nessuno pare volersene assumere la responsabilità. E questo è così grave che non ci sarebbe bisogno di andare oltre…
2. Programmazione
Quali attività abbiamo programmato? Beh, qui bisogna capirsi. Se per programmazione intendiamo “diremo e faremo”, allora abbiamo programmato tantissimo. Ma se c’è una cosa che un mio amico recentemente scomparso mi ha insegnato è che la politica seria si fa parlando al presente, non al futuro.
E qui, come dice un mio grande maestro di diritto, ci capiamo meglio con gli esempi.
Quanto è difficile programmare il fabbisogno di vigili in un paese di 3,5 kmquadrati? Per il governo cittadino è difficilissimo, visto che nel giro di pochi mesi prima pubblicizza un corso di formazione per vigili urbani, poi dichiara che non sono previste assunzioni, poi pubblica un bando per l’assunzione di tre vigili stagionali.
E poi un altro ancora…ma la stagionalità quindi è da intendersi autunno/inverno?
E tutto ciò mentre il Ministero continua a ribadire che le c.d multe per tagliando/grattino scaduto sono ILLEGITTIME. Quindi, invece di mettere mano a un nuovo piano parcheggi si prendono le tanto (nella scorsa consiliatura) vituperate strisce blu e si aumentano le tariffe, o si confermano gli aumenti stabiliti da altri.
Tutto ciò mentre il paese continua ad essere occupato da auto sui marciapiedi, per dirne una.
Aggiungo un’altra considerazione: se il “grattino” è giustificato in base al concetto secondo il quale la temporanea occupazione esclusiva di un luogo pubblico va pagata, mi domando: perché non far esporre un tagliando con la metratura e il costo del suolo pubblico occupato dai locali commerciali? Non fraintendetemi: io sono favorevole alle politiche fiscali premiali per gli esercizi commerciali, ma credo (magari mi sbaglio) che la LEGGE debba essere UGUALE PER TUTTI e che il cittadino, che già paga le TASSE LOCALI PIU’ ALTE D’ITALIA, non sia un bancomat da utilizzare a piacimento ma debba compartecipare alle spese con gli altri soggetti della comunità. Se il principio è “CHI OCCUPA PAGA E DEVE DIMOSTRARE A TUTTI DI AVER PAGATO” allora deve valere per TUTTI.
3. Criticità
E qui potremmo parlare per ore, mi concentro su quanto mi sta più a cuore:
• via panoramica è preda di sosta selvaggia e parcheggiatori abusivi; la scusa che quello è un tratto di strada metropolitano ex provinciale è vana e inaccettabile. E se pure fosse plausibile avreste il DOVERE di chiamare rinforzi se non avete i mezzi per gestire quello che è un problema di ORDINE PUBBLICO: marciapiedi occupati, corsie di marcia ridotte anche nei tratti di strada comunali, estorsione tollerata.
• Le forniture: possibile che in paese ci siano camioncini ad ogni ora del giorno intenti nelle attività di scarico merci? E’ davvero così difficile aprire il pc, collegarsi ad internet e fare il copia/incolla di un qualsiasi regolamento comunale in materia?
• L’inquinamento acustico: ma è davvero tollerabile che ogni notte ci sia il festeggiamento di turno con botti e fuochi d’artificio?
• L’inquinamento del suolo: ben prima che venisse segnalata la presenza di amianto, secondo le parole di un ex amministratore anche Monte di Procida è stata tristemente protagonista dello sversamento illegale di rifiuti. Ciò è addirittura visibile in alcuni tratti della passeggiata di Torrefumo, dove sono chiaramente visibili materiali edili vari frantumati. Mi chiedo: perché nessuno pensa di fare un carotaggio per analizzare lo stato del sottosuolo ad acquamorta?
• Viabilità e trasporti: qui potremmo scrivere un romanzo. Ormai di salita Torregaveta non parla più nessuno, è proprio vero che ci si abitua a tutto. Ma è possibile che non si riesca a fare pressione POLITICA per avviare i lavori? Ma davvero Monte di Procida non conta nulla nel territorio napoletano? Una via di fuga per le calamità naturali con un semaforo e un senso unico alternato, una collina franabile e noi non diciamo niente? Devo andare io a sbattere i pugni sulle scrivanie in Prefettura e nelle altre sedi politiche e amministrative? Ma davvero? Se la risposta è si toglietevi la fascia e le deleghe e continuate a fotografare i tramonti.
• Dipendenti comunali: sbandierare come una vittoria la modifica della elargizione dei premi di produttività è un’operazione ridicola. Il salario accessorio è parte vitale per il salariato e le famiglie che campano di stipendio. Queste sono colpe antiche della sindacatocrazia italiana, ma non le possono certo pagare i dipendenti. Chi vuole togliere il salario ai dipendenti dovrebbe prima riflettere sul proprio, di salario; come diceva Enrico Berlinguer “quando si chiedono sacrifici ai lavoratori ci vuole una grande credibilità e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi”.
Togliamo ai dipendenti? E allora anche alla politica. Leghiamo anche gli stipendi della politica alla produttività.
A volte cambiare tutto è il modo migliore per lasciare tutto esattamente come era.
La politica è facile, ma amministrare è difficile. Bisogna gettare le basi giuste altrimenti non vedremo mai le altezze. Se non si comincia con l’affrontare i problemi questi non avranno mai soluzione.
Mi permetto, infine, di lanciare un appello ai cittadini: prendetevi la libertà di criticare e di giudicare. Chi fa politica si sottopone liberamente e consapevolmente al giudizio del popolo. Chi invita a tacere è fuori dalla democrazia.
Prendetevi, soprattutto, LA LIBERTA’ DI CAMBIARE IDEA.
La democrazia è esattamente questo.
Cordialità,
Armida Mancino