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Istruzioni utili per il Referendum abrogativo 17 aprile 2016, concessioni per estrarre idrocarburi entro 12 miglia dalla costa italiana

Il referendum abrogativo del 2016 si terrà in Italia il 17 aprile 2016 per proporre l’abrogazione della norma che concede di protrarre le concessioni per estrarre idrocarburi entro 12 miglia nautiche dalla costa italiana sino all’esaurimento della vita utile dei rispettivi giacimenti. Se il referendum approverà l’abrogazione, le concessioni giungeranno alla scadenza prevista senza poter essere rinnovate ulteriormente.

Affinché l’esito del referendum sia valido, è richiesta la partecipazione al voto della maggioranza degli aventi diritto (quorum). La norma sarà abrogata se il numero dei voti favorevoli avrà superato il numero dei voti contrari.

Sarà il primo referendum abrogativo chiesto da almeno cinque Consigli regionali nella storia della Repubblica Italiana: tutti i precedenti 66 quesiti referendari votati a partire dal 1974 furono richiesti previa raccolta di firme dei cittadini.
scheda-referendum-trivelle2016

La scheda è di colore giallo: contiene il testo del quesito e subito dopo due caselle dove apporre la croce per il voto, una con scritto SI e una con scritto NO.

Testo integrale del quesito:
Divieto di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in zone di mare entro dodici miglia marine.
Esenzione da tale divieto per i titoli abilitativi già rilasciati.
Abrogazione della previsione che tali titoli hanno la durata della vita utile del giacimento.

Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?

Se vince il SI:

Se dovesse vincere il «Sì», di conseguenza, tutte le concessioni in essere verrebbero costrette a cessare progressivamente fino alla scadenza dei contratti attualmente attivi

Se vince il NO:

Nel caso di una vittoria del «No», così come se non dovesse essere raggiunto il quorum del 50 per cento più uno, la situazione attuale rimarrebbe invariata. Vale a dire che le ricerche e le attività petrolifere già in corso non avrebbero una scadenza già fissata ma potrebbero proseguire fino ad esaurimento del relativo giacimento.

Cos’è un referendum

Il referendum è una consultazione dei cittadini che si esprimono, con un “si” o con un “no” sulla modifica di una decisione, già emanata o da emanarsi. È il più importante istituto di democrazia diretta, con il quale gli elettori esercitano la sovranità di cui sono titolari, direttamente e senza intermediari.

I referendum sono di tre tipi:
abrogativi: per cancellare una legge esistente. Si deve superare il quorum.
Usato moltissimo in Italia, dal divorzio nel 1974 all’ultimo referendum del 2011 per la privatizzazione e tariffe dell’acqua, nucleare, legittimo impedimento;

confermativi: serve il consenso popolare perché una legge possa entrare in vigore.
Usato per la prima volta nel 2001 per il titolo V della Costituzione;

consultivi: per avere il parere popolare su una determinata questione politica, non è mai vincolante.
Usato prevalentemente a livello locale.

Come si vota

Per votare ai referendum è necessario presentare la tessera elettorale e un documento d’identità valido. Al seggio sarà quindi consegnata all’elettore una o più schede (variabili in base al numero dei quesiti sottoposti a referendum) sulle quali sono riportati le domande a cui rispondere.

Il voto si esprime tracciando un segno:
se favorevole deve apporre un segno sul SI;
se contrario deve apporre un segno sul NO.

Se il referendum è confermativo, la vittoria del SI permette l’entrata in vigore della legge in questione, in caso contrario, con la vittoria del NO la proposta decade. Non è previsto un numero minimo di votanti (quorum).

Se il referendum è abrogativo, la vittoria del SI cancella del tutto o in parte la legge in questione, in caso contrario, con la vittoria del NO la norma rimane invariata. Affinché la consultazione sia ritenuta valida, il numero dei votanti deve superare il 50% degli aventi diritto al voto.

Il risultato del referendum consultivo non è vincolante.

Buon voto a tutti!

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