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Giovedì mattina. Un giorno all’improvviso mi innamorai di te Legalità e non violenza nello sport

LABORATORIO DELLE ARTI DI VIA TORRIONE Giovedi 25 Febbraio ore 10,00 

Si terra’ Giovedi 25 Febbraio,alle ore 10,00 presso il Laboratorio delle Arti di Monte di Procida,il Convegno:”Un giorno all’improvviso mi innamorai di te”Legalita’ e non violenza nello sport.Un iniziativa organizzata dall’Associazione AR.TU’ e dal Comune di Monte di Procida in collaborazione con L’associazione “CIRO VIVE”,l’I.C.S. Amerigo Vespucci,e il Comitato Montesi d’America.Un confronto di idee ed emozioni con le realta’ scolastiche del nostro territorio.Presente all’iniziativa Antonella Leardi,madre di Ciro Esposito giovane tifoso del Napoli ucciso il a colpi di pistola a Roma prima della finale di Coppa Italia tra il Napoli e la Fiorentina.” Un evento importante che ricorda alla nostra comunità l’importanza della lealtà e della non violenza nello sport,-dichiara Peppe Pugliese Sindaco di Monte di Procida-un segnale forte anche per tutti i tifosi in generale ed, in un annata particolarmente felice, per tutti i tifosi del Napoli affinché venga sempre difeso il diritto alla propria fede e passione sportiva senza mai dover subire l’offesa o la violenza altrui. Con questo evento-continua Pugliese- si onora degnamente la memoria di Ciro Esposito e di tutte le vittime della violenza sportiva. Alla famiglia di Ciro e all’associazione ‘Ciro Vive’ esprimeremo il sostegno di tutta l’amministrazione comunale e ribadiremo la volontà di esaltare insieme a loro i veri valori dello sport.”Presenti al Convegno anche Mimmo Malfitano,giornalista autorevole e capo redattore di Napoli della Gazzetta dello Sport,Il giornalista Ciro Biondi dell’Associazione “Libera”presidio Daniele del Core dei Campi Flegrei e la Dirigente Fernanda D’Agostino dell’I.C.S. Amerigo Vespucci di Monte di Procida.”Credo fermamente che lo sport sia una miniera di stimoli, valori, educazione, regole, condivisione – dichiara Monica Carannante Presidente dell’Associazione AR.TU– ma dobbiamo anche ammettere che il nostro calcio è sociologicamente malato. La storia di Ciro Esposito è una storia da raccontare, da capire e da approfondire, nelle luci e nelle ombre, perché quanto accaduto possa essere un monito e uno spunto di riflessione, in particolar modo per le giovani generazioni».Ringrazio il Sindaco che ha mostrato grande sensibilita’ sposando sin da subito il progetto-continua la Carannante-la dirigente D’agostino che immediatamente si e’ messa al lavoro stimolando i ragazzi e docenti in un confronto di idee ed emozioni,gli autorevoli giornalisti e un elogio particolare a Ciro Moriello presidente del Comitato Montesi D’America che ha voluto fortemente sostenerci in questo progetto.UN GIORNO ALL IMPROVVISO SO

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