Non è un eufemismo dire che per Bacoli e noi Bacolesi ci sono due simboli che non possiamo mai trascurare: la nostra Santa Patrona S.Anna e la nostra amata Sibilla.
Sibilla e Sant’Anna non è accostare il sacro con il profano, ma far percepire l’importanza che ognuno di essi ha per noi.
Su questa base e su questi dogmi in estate ho avuto l’orgoglio e l’onore di ricostruire ciò che per Bacoli sembrava ormai perduto. Ridare a tutti noi quel SORRISO che ci mancava e che in passato ci ha regalato tante gioie. Con la stessa dedizione e con lo stesso amore di allora ho accettato questa sfida che il Sindaco ha voluto offrirmi, segnalandomi come esponente di fiducia dell’Amministrazione per ridare a Bacoli la sua storia calcistica. Tutto nacque dall’incontro in municipio con i tifosi e chiunque avrebbe condiviso con me questa nuova avventura. Ebbene, con il supporto dei tifosi, abbiamo ripreso a camminare, con l’obiettivo di formare un’immensa famiglia tutta bacolese, perché la Sibilla non ha altro padrone all’infuori del suo popolo. Infatti stavo già lavorando per portare sin dalla prossima stagione, altri imprenditori locali in modo da rendere sempre più ampio e partecipato un gruppo il cui fine è esclusivamente la crescita e lo sviluppo dello sport locale e di conseguenza della nostra città.
E’ tornato in grande stile il Sibillalè, mezzo di comunicazione di grande rilievo per i nostri tifosi. Un giornalino sempre aggiornato e ricco di passione, che oggi come in passato resta un vero fiore all’occhiello dell’entusiasmo cittadino.
Non importava la categoria, importava che con dignità e rispetto la Sibilla ci avrebbe rappresentato in Campania come in Lombardia. Siam partiti dalla Prima Categoria, ma mostrando a tutti un’organizzazione decisamente superiore.
Ma con il passare del tempo ho notato una grande mancanza di rispetto nei miei confronti. Non sono mai entrato in decisioni che non mi appartenevano, in quanto ho sempre creduto che per dar vita ad un gruppo forte bisogna avere il coraggio di delegare e dare massima fiducia ai membri che ricoprono i rispettivi ruoli. Ma credo che informare un’esponente sia un atto dovuto. E ció negli ultimi mesi non è mai accaduto.
Dunque, in seguito alle vicissitudini evidenziate negli ultimi giorni e gli screzi nati tra me e membri della società intendo ALLONTANARMI da un progetto che non ha più l’entità di quando siam partiti. Molti principi, come il rispetto dei ruoli e delle persone, la fiducia, lo spirito collaborativo, son venuti a cadere e di conseguenza NON MI SENTO PIÙ parte integrante di quest’avventura.
Una squadra in salute, in vetta alla classifica a cui auguro da tifoso di restarci fino al termine del campionato, accompagnata dal nutrito gruppo di tifosi che non fa mancare mai il suo grande supporto. A loro voglio rivolgere un messaggio di tenacia e forza, restando quel 12° uomo in campo che si è sempre contraddistinto.
Ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione per avermi dato la possibilità di mettere in gioco ciò che la mia famiglia mi ha trasmesso, per la fiducia che hanno mostrato nei miei confronti e per la massima capacità operativa offertami.
Ringrazio un ragazzo eccezionale Giacomo D’Ippolito per essermi stato sempre al mio fianco e sopratutto che ha creduto sempre nel mio Progetto Sibilla e ieri ha dato le dimissioni come addetto stampa & comunicazione sapendo che la mia storia sibillina era arrivata alla conclusione.
La Sibilla ha una storia da preservare. La maglia va onorata sempre. La loro tutela è garantita dai tifosi. Quelli che non passano mai.
Sono stato sempre UMILE in quello che faccio e ORGOGLIOSO nel risultato ottenuto.
Arrivederci mia CARA, VECCHIA SIBILLA.