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Metti una sera a cena, sotto un cielo di stelle. Metti che ci si lasci rapire da angeli (e demoni) egemoni in una location immersa nel cuore dei Campi Flegrei, con tersicore che danza su un bordo piscina a due passi dal mare languido con lo sfondo di Capo Miseno. È la suggestiva performance allestita in una joint venture culturale da tre realtà diverse tra loro, l’altra sera a Monte di Procida, dove Villa Oteri con il catering, Ai Bagni di Bacco con la location e Ciapas Dance Studio con le performance di danza si sono unite per offrire uno spettacolo inedito in una sorta di itinerario gastronomico e coreografico multisensoriale per una platea che ne è rimasta estasiata.
Un evento molto articolato, sotto l’organizzazione di Vincenzo Guardascione per Ai Bagni di Bacco, che ha visto alternarsi degustazioni di pietanze ispirate all’intero bacino mediterraneo curate dall’executive chef Antonio Faga di Villa Oteri ed esibizioni danzanti su coreografie inedite della Ciapas Dance Studio create dal M° Antonio Colandrea.
L’intera serata, tra una esibizione e l’altra, è stata puntellata da suggestioni musicali (elaborate in editing da Vincenzo Spinelli) a corredo della proiezione di immagini dei luoghi più significativi dei Campi Flegrei, tra reperti storici e bellezze paesaggistiche.
La prima performance di danza è stata una emozionante coreografia con una sfilata di angeli candidi e vestiti di bianco, recanti la luce perpetua destinata nell’animo di tutti: un gioco di led che nel buio dello scenario ha visto il ritorno sulle scene del M° Antonio Colandrea e la M° Giordana Maura in un passo a due ispirato alle Gymnopedies di Erik Satie.
La seconda esibizione, dal titolo “Assioma”, è stata una performance sulle punte, di levatura neoclassica sulla recitazione della famosa lettera di Einstein alla figlia, con la quale esaltava il valore dell’amore al punto da desiderarne la formulazione matematica in luogo di quella sulla materia: un inno all’amore racchiuso sul passo a due del 2° atto del Lago dei Cigni.
Per allontanarsi dai canoni tradizionali, invece, la terza performance ha visto mettere in scena una inedita danza flamenca sul Notturno n. 1 di Chopin.
E ancora, uno struggente ritorno alla liricità del canto con la lettura on-live dei versi scritti in memoria del bambino siriano annegato nella sua corsa verso la libertà accompagnati dalle note di Farinelli e del “Lascia ch’io pianga” di Handel: le coreografie del M° Colandrea hanno puntato quindi su azioni di levatura drammaturgica e teatrale, unite alle dinamiche di un movimento continuo danzante ed ispirato alla danza contemporanea.
Ed infine, la performance conclusiva, sulle note della Serenade di Schubert e sulle parole della Lettera alla Danza di Rudolph Nureyev. In scena, circondati dalle figure del corpo di ballo piumate di bianco, il M° Colandrea e la M° Maura, con costumi di contrasto ed ali di piume nere, hanno interpretato le emozionanti parole di Nureyev semplicemente accennando allo studio alla sbarra, fino al culmine emotivo, con l’angelo della morte che accompagnava il M° Colandrea in un fragoroso tuffo liberatorio nell’acqua della piscina, per poi riemergere e donare il gesto agli angeli danzanti.
Un epilogo che ha lasciato senza fiato i tanti ospiti della location (fra i quali l’assessore alla cultura di Bacoli Gennaro Di Fraia ed il vicesindaco di Monte di Procida Teresa Coppola), assiepati sui suggestivi terrazzamenti naturali ad ammirare gli artisti libbrarsi su autentiche movenze di Angeli Egemoni. Un susseguirsi di stili plasmati elegantemente dal M° Colandrea per una sperimentazione che, visto il successo ed il gradimento, sarà di certo replicata in futuro.
