Torregaveta . Via del Gavitello trasgressioni al codice della strada e baruffe tra gli automobilisti. La strada aspetta da oltre 20 anni di essere sistemata. Solo parole, film , progetti e promesse elettorali dalle tante amministrazioni che si sono avvicendate. Dalla nuova amministrazione i cittadini aspettano risposte concrete e immediate.
Mentre il percorso di civilizzazione comincia a farsi sentire sul territorio comunale di Bacoli, grazie alle prime misure poste in essere dal nuovo sindaco, la frazione di Torregaveta continua a naufragare nell’indecenza, come se essa non fossero altro che un’appendice scomoda della città di Bacoli.
Lo abbiamo visto in queste ore, ma i cittadini locali giurano che l’andazzo è quotidiano. E specialmente notturno. Si tratta della strada che va dalla piazza Servilio Vathia , a via delle Spiagge Romane: essa è molto stretta, il suo percorso fatto di un breve rettilineo ed una curva a novanta gradi, deve essere percorsa a senso unico. Purtroppo i residenti lamentano continue violazione al codice della strada, nel senso che molte auto percorrono tale budello, contromano. Di qui nascono accese liti fra gli automobilisti, che spesso danno spettacoli di indecorose baruffe.
Ma non è tutto. Molto spesso anche i mezzi di soccorso trovano la strada sbarrata, o da auto che hanno imboccato la via contromano o rimangono imbottigliati in attesa che le liti fra gli automobilisti si estinguano.
“Il sindaco lo ha promesso – afferma Santiniello che abita specificatamente all’angolo retto del percorso –deve installare telecamere di controllo della circolazione stradale. Fra questi dispositivi, chiediamo al Primo Cittadino di montarne uno su questa viuzza; in poche ore, dalle contravvenzioni che verranno emesse per coloro che avranno trasgredito il divieto di accesso, l’Ente recupererà il costo sostenuto per l’acquisto dell’’impianto.”
Questa strada fu aperta al traffico veicolare circa una ventina di anni fa; e chi amministrava il Comune di Bacoli, a quel tempo, lo promise a chiare lettere : “E’ una strada temporanea; poi troveremo un’alternativa valida e degna di questo luogo”.
Il primo progetto fu presentato nel 1995; fu proposto di cancellare il percorso ferroviario della Cumana fra Fusaro e Torregaveta. Una volta dismessi i binari di quella tratta, si sarebbe potuta creare una strada ampia e veloce che portasse al di fuori del territorio. L’idea, peraltro impopolare per tutta una serie di motivazioni, fu osteggiata un po’ da tutti: cittadini, associazioni e politici. Poi avrebbe incontrato l’opposizione del Ministero dei Trasporti , proprietario dell’area da dismettere. E non se ne fece nulla.
Qualcuno propose un’idea semplice e fattibile: far arretrare di circa cinquanta metri i binari della stazione di Torregaveta , e dall’area liberata della sede ferroviaria, realizzare la strada per via delle Spiagge Romane. Tutto qua.
L’idea andò bene, fu recepita dalla Regione Campania, dall’Ustif ( organo periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ) e soprattutto dalla Sepsa,. Fu indetta una conferenza dei servizi con gli enti locali di Bacoli e di Monte di Procida. Era l’otto marzo 2002, a quel tavolo mancarono solo i principali interessati . Neanche allora se ne fece nulla.
Intanto gli anni sono passati, Torregaveta è diventata oggetto di promesse elettorali; sulla passerella si sono proiettati numerosi film, come il progetto Ascia, del febbraio 2012, realizzato da un gruppo di progettisti guidati dall’Architetto Silvio D’Ascia, . Qualche anno prima anche l’Amministrazione comunale di Bacoli si era premurata e aveva presentato un analogo progetto. Purtroppo tutto è finito nel dimenticatoio, ma ben pagati.
Ora si spera che questa nuova amministrazione riprenda nuovamente in mano la questione. Con serietà. Occorre ridare dignità alla frazione di Torregaveta; ma soprattutto occorre realizzare un collegamento rapido e sicuro; un’alternativa alle vie sature di Baia e del Fusaro. Un percorso che trasferisca quel gran numero di veicoli provenienti dalle frazioni bacolesi e da Monte di Procida verso l’esterno del territorio. E’ una necessità primaria che non ammette ulteriori ritardi.
Geppino Basciano.