DA IL MATTINO NAPOLI – Condono edilizio: l’ex governatore della Campania Stefano Caldoro ha avuto ragione. La Corte Costituzionale con sentenza 117 del 25 giugno ha respinto il ricorso del governo Renzi contro la Regione che nell’agosto scorso aveva deciso di dare tempo ai Comuni fino al 31 dicembre per risolvere le pratiche relative ai condoni del 1985 e del 1994. Si tratta, ha sostenuto nei mesi scorsi Salvatore Visone, presidente dell’Ordine degli Architetti di Napoli di almeno 300mila pratiche. La decisione avrà immediate ricadute. La più importante: pratiche giacenti da trenta anni saranno chiuse, gli abusi saranno regolarizzati, i Comuni incasseranno i relativi oneri e i proprietari potranno vendere e magari ricomprare. Nel 2014, la Regione ha dato tempo ai Comuni fino al 31 dicembre 2015 per chiudere gli incartamenti. E ha di fatto stabilito che le amministrazioni locali devono dire sì a tutti gli abusi realizzati al di fuori delle aree sottoposte a vincoli inedificabilità assoluta. Poiché sembrava impossibile che i Comuni potessero fare in pochi mesi quello che non avevano fatto in 30 anni, si è stabilita una procedura facilitata. In sostanza si è dato il via all’autocertificazione
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