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LO SPOT IN TV DI CARREFOUR E L’INTERVISTA CON ANTONIO BARONE .
Mi chiamo Antonio Barone, un misto della tribù dei Chiacchiaroni e Coniamè. Ho vissuto fino ai 22 anni sempre a Monte di Procida, poi il “famigerato” lavoro mi ha portato a Brescia, città che mi ha adottato e che è diventata la mia seconda casa.
A Brescia, appunto, sei anni fa preso dalla curiosità e dalla passione per il teatro, ho mosso i primi passi con l’improvvisazione teatrale, disciplina che adoro perché è davvero una filosofia di vita, che si basa sull’ascolto e sull’accettazione della proposta. Da li in poi ho iniziato a frequentare corsi di teatro classico, recitazione cinematografica e stage teatrali vari che non sto qui a elencare per non annoiare.
Questo mi ha portato a conoscere gente nuova ed a collaborare a diversi progetti, tra cui i più proficui e interessanti di sicuro sono con l’Accademia Bresciana di Improvvisazione Teatrale ed con i Belli e Impossibili
Nell’Accademia sono entrato circa un anno fa ed insieme abbiamo scritto diversi format d’improvvisazione teatrale, tra cui “La Carogna” spettacolo d’improvvisazione comica che portiamo in scena da poco meno di un anno e che solo tra Marzo e Maggio avrà, per il momento, altre 12 date tra locali, teatri e festival teatrali in tutto il nord Italia. Lo spettacolo è completamente improvvisato, senza copione e senza scenografia. Si entra in scena e grazie ai suggerimenti che arrivano dal pubblico si imbastisce una storia, mettendo in continua difficoltà gli attori in scena chiedendo loro ad esempio di recitare in rima, di cantare, di cambiare stile teatrale, di adottare uno stile cinematografico, di narrare una storia secondo i canoni di un preciso autore letterario, o di usare un dialetto italiano, sempre comunque deciso dal pubblico al momento. Uno dei momenti che mi diverte di più è quando il pubblico chiede di fare una “sceneggiata napoletana” li mi diverto davvero perché recito nella mia lingua e nel nord il dialetto napoletano, almeno in teatro, è amatissimo.
I Belli e Impossibili invece esistono da circa otto anni ed io sono entrato in compagnia circa due anni fa. Si tratta molto semplicemente di un gruppo di spogliarellisti comici. Lo spettacolo, molto divertente, è sullo stile “Full Monthy” anche se più articolato e complesso, infatti è uno spettacolo che dura oltre un’ora. I ragazzi dei Belli e Impossibili hanno fatto diverse apparizioni in TV, al Chiambretti Night, ad Italian’s got Talent, Sky e Radio DJ. Da quando sono entrato nel gruppo mi è capitato, invece, di partecipare a due puntate di Lucignolo 2.0 andate in onda lo scorso inverno su Italia1.
Aggiungo inoltre che ho partecipato a diversi cortometraggi, iscritti a diversi Festival di corti vincendo tra l’altro anche un premio come miglior soggetto nel 2011, ed a una web serie che dovrebbe vedere la luce tra poco.
Insomma non mi sono annoiato.
Tornando allo spot, ti posso dire che sembra davvero un racconto da film, ho accompagnato un mio amico che era stato convocato per il provino, la selezionatrice mi ha visto in sala d’attesa e mi ha chiesto se avessi voglia di partecipare anch’io al casting. Ero un po’ riluttante in quanto mi sembrava poco carino verso il mio amico che invece mi ha invitato a farlo ed alla fine hanno scelto me. L’idea della produzione era di fare qualcosa di sensuale e ironico allo stesso tempo, prendendo spunto dal mondo del cinema. Il risultato è quello che avete visto tutti.
Oltre allo spot visto in Tv, sempre per Carrefour, ho girati altri due spot che andranno solo su internet, uno è già visibile, l’altro credo lo sarà tra breve, sempre molto ironici, anzi l’ultimo, quello ancora non visibile, è il mio preferito, dove posso giocare di più con la mia fisicità.
Ringrazio tantissimo tutti quelli che mi hanno mandato messaggi, sms, o chiamato in questi giorni e anche tutti quelli che non l’hanno fatto ma che si sono fatti una grassa risata. Mi ha fatto davvero piacere ricevere questo calore e sapere di essere riuscito a strappare un sorriso mi rende felice. E’ una cosa stupenda per me, non me l’aspettavo a dir la verità, pensavo che passasse in sordina, ma la TV è più potente di quanto credessi. Tanto potente che la prima frase che mi ha detto mia mamma alla domanda che te ne pare è stata: “Però potevi metterle le mutande Antò!”. Voglio rassicurare mia mamma che le indossavo, color carne ma le avevo.
In chiusura, se posso, mi permetto di fare una piccola nota nostalgica, vorrei davvero che Monte di Procida fosse una casa per i suoi figli e che partire fosse una scelta e non una necessità, che ci fosse la possibilità di coltivare le proprie passioni senza dover fare i conti con la mancanza di possibilità. E non è retorica, è quello che succede purtroppo ogni giorno. A riguardo faccio gli auguri a Peppe Pugliese per la sua candidatura, sperando che l’impegno di un giovane porti davvero ad un rinnovamento e a nuove prospettive.
