L’insofferenza dei pendolari napoletani per il servizio offerto dall’Ente Autonomo Volturno (Eav) è cosa ormai nota. Un malcontento che trova conferme nel recente rapporto di Legambiente che colloca la linea Circumflegrea-Cumana tra le peggiori tratte ferroviarie d’Italia per qualità del servizio. E di fronte all’ulteriore scatto in avanti del prezzo dei biglietti, previsto dal piano regionale di adeguamento delle tariffe, non poteva che sollevarsi la rabbia degli oltre 40mila viaggiatori che ogni giorno si muovono dall’area flegrea e da quella vesuviana per raggiungere il centro storico di Napol. «Per protestare contro i rincari dei biglietti. E soprattutto per chiedere maggior servizi: più corse, più treni e meno attese. Vi aspettiamo tutti a manifestare con noi». Così si legge sulla pagina evento “Flash mob per Circumvesuviana, Circumflegrea e Cumana” creata su Facebook per promuovere la protesta organizzata per venerdì 16 gennaio in piazza Dante, a Napoli. Ad animarla, studenti e studentesse. “Puntiamo ad essere tantissimi. È necessario fare sentire la nostra voce, soprattutto dopo il rincaro dei biglietti” spiega una delle promotrici Agnese Anisi Cinque di Quarto.
«Il 2015 è iniziato malissimo sul versante trasporti. A pensar male c’è da sospettare che la Regione Campania voglia far fallire l’intero sistema. Se i treni della Circumvesuviana sono ridotti all’osso e passano ogni morte di papa – raccontano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli, conduttori del programma radiofonico La Radiazza – quelli della Cumana non si vedono proprio. L’inizio anno è arrivato anche nell’area flegrea ma senza Cumana. Infatti con la frana avvenuta presso il tunnel che congiunge le stazioni di Cantieri e Pozzuoli, il capolinea dell’ex servizio targato Sepsa non è più Torregaveta: ma l’area di sosta puteolana. Ad oggi quindi una buona parte della popolazione non può muoversi con il treno e i bus sostitutivi passano ogni morte di Papa. L’aumento di disservizi è coinciso non a caso con quello dei biglietti. Il capolavoro di Vetrella che è riuscito in solo colpo a chiedere più soldi agli utenti offrendogli un servizio ancora più scadente. Uno sconcio senza precedenti che speriamo spinga i pendolari a ribellarsi una volta e per tutte. La Regione guidata da Caldoro è stata per i pendolari della Campania peggio delle 10 piaghe d’Egitto».
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