Biglietti costosi ed introvabili, resse davanti alle edicole delle stazioni, viaggiatori infuriati, Comuni flegrei sul piede di guerra e pronti al ricorso al Tar. Si apre così il nuovo anno per il trasporto pubblico a Napoli e provincia. Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cosa sta succedendo e quello che, prevedibilmente, succederà.
Sembra una faccenda nota a tutti. Del nostro trasporto pubblico, quello che dal microcosmo dei Campi Flegrei ci proietta nella metropoli Napoli, ne parliamo sempre per due motivi che non sono connessi tra loro… anzi sono agli antipodi.
Ne parliamo sempre per disservizi quotidiani, puntuali, precisi come un orologio svizzero e poi… per l’aumento delle tariffe.
Il 2015, dopo un anno nel quale il trasporto pubblico brillava (ancora una volta!) per superficialità, disservizi, promesse mancate, interventi regionali sconsiderati e inutili, si apre infatti con una nuova, l’ennesima, raffica di aumenti.
Certo ci saranno anche tante novità come scrivono sul sito del Consorzio Unico Campania “Dal 1° gennaio 2015, la struttura tariffaria del trasporto pubblico in Campania cambia completamente. La prima, grande novità è il ritorno dei titoli aziendali: ogni Azienda avrà i propri biglietti e i propri abbonamenti, utilizzabili su qualunque mezzo di quella singola Azienda e che rappresenteranno una comoda e vantaggiosa alternativa per gli utenti che viaggiano con una sola Azienda. I titoli integrati UNICOCAMPANIA, invece, faranno posto ai TIC, Ticket integrati Campania, che consentiranno – come accadeva con UNICO – di utilizzare qualunque mezzo, anche se appartenente ad Aziende diverse. Alle tipologie di titoli di viaggio si aggiunge, poi, il biglietto di corsa singola – con cui l’utente può effettuare un singolo spostamento utilizzando un solo mezzo di una sola azienda di trasporto – e il settimanale – con cui l’utente può effettuare un numero illimitato di spostamenti durante l’arco temporale di una settimana”.
Ma alle famiglie preoccupa e non poco la stangata che potrebbe verificarsi sui propri bilanci sempre piu improvvisati e instabili. Un esempio pratico: da Torregaveta a Montesanto nel 2014 il costo del biglietto Unico era di 2,20 euro oggi costerebbe 2,50 (quello relativo ad un unico mezzo) e addirittura di 3,20 (quello Integrato che permetterebbe, cioè, di utilizzare, con lo stesso titolo di viaggio, una o più aziende di trasporto). Per la stessa tratta l’abbonamento mensile arriverebbe a 59.80 (utilizzando esclusivamente una sola azienda di trasporto) e addirittura ad euro 73,60 per utilizzare più aziende (proprio come avveniva fino al 2014). Insomma rincari certamente non trascurabili.
All’annuncio non sono mancate le reazioni politiche. Se Vetrella dalla Regione Campania difende l’operato e i rincari, da Pozzuoli e Bacoli già si alzano vibranti voci di protesta. Il Sindaco di Pozzuoli Figliolia annuncia un ricorso al TAR contro le nuove tariffe e l’introduzione del ticket TIC che per il sindaco puteolano “penalizza miglia di utenti, con rincari enormi a fronte di continui disagi e disservizi”. Anche il comune di Bacoli si è mosso alla svelta: la Giunta comunale ha formalizzato “l’impugnazione innanzi al TAR Campania della nuova tariffazione della Regione Campania relativamente al servizio pubblico di trasporto locale”.
Monte di Procida sembra essere, invece, fanalino di coda nella vicenda. Non arrivano segnali chiari dal municipio di Via Panoramica. Giovedì sera alle 21 RadioPiazzaLive dedicherà la trasmissione delle 21 (Sparlarò, ndr) proprio a questo tema spinoso. Interviste, news e testimonianze per capirne di più. Si può partecipare, con domande, osservazioni, spunti di discussione, usando i canali soliti della Radio (che trovate sul sito) mentre si può intervenire telefonicamente anche in diretta durante la trasmissione.