Allarme alluvioni : ultima chiamata di Geppino Basciano
La striscia di terra che va dal Mazzone al Fusaro è a rischio alluvioni. Stessa sorte potrebbe verificarsi alle pendici del Monte di Procida, fra Torregaveta e Cappella. Tale pericolo deriva dall’incuria a cui è stato soggetto il territorio, dagli anni novanta ad oggi.
Sono bastati pochi minuti di pioggia, in queste ore, per far allagare strade e scantinati; far saltare tombini, mettere a rischio auto e pedoni, e creare enormi difficoltà alla circolazione veicolare. Se ci potranno essere le temute tempeste (bombe d’acqua), derivanti dai cambiamenti climatici, l’intero comune di Bacoli soffrirà conseguenza disastrose.
Incuria, già, è proprio per questa mancanza di salvaguardia del territorio che si verificano episodi di allagamenti dovuti alla scarsità di interventi manutentivi alle condotte per il deflusso delle acque, ed errori gravissimi sulla tutela ambientale.
Dunque, secondo gli abitanti locali sono successi degli episodi per cui questo territorio potrebbe essere a rischio.
Facciamo qualche passo indietro nel tempo: la lingua di terra che separa il lago Fusaro con via Giulio Cesare, aveva una idrografia sotterranea. Anche spostandoci più innanzi, tra il Mazzone e la Foce Romana esistevano le stesse caratteristiche idrogeologiche. In effetti l’acqua piovana defluiva, o meglio drenava sia attraverso il sottosuolo, che in superficie verso foce e lago, senza allagare strade, edifici e territorio.
Con l’ammodernamento della Ferrovia Cumana, è stato eretto un muro di protezione della sede ferroviaria; tale manufatto che penetra con le proprie fondamenta nel sottosuolo per alcuni metri, impedisce lo scorrimento ed il deflusso delle acque verso lago e foce.
Durante la realizzazione di quei lavori, l’amministrazione comunale di Bacoli sarebbe dovuta intervenire per far realizzare, lungo quel muro che va dal Fusaro alla stazione di Torregaveta, una serie di aperture, che avrebbero permesso, attraverso il drenaggio, sotto la massicciata ferroviarie, di aprire dei percorsi all’acqua piovana verso foce e lago.
Un altro canale di deflusso, che durante i temporali riceve fiumi di acqua e detriti, provenienti da Monte di Procida, è costituito dal lagno, in località Mazzone. Questo corso d’acqua artificiale ha bisogno di manutenzioni periodiche. Stante alla testimonianza degli abitanti locali, il lagno deve essere ripulito attraverso un intervento radicale e tempestivo.
L’acqua che proviene da Monte di Procida, inoltre, dovrebbe essere assorbita dai tombini posti lungo la salita di Torregaveta: essi sono perennemente intasati dai detriti; pertanto la pioggia scorre come torrenti gonfi d’acqua verso il territorio sottostante di pertinenza del comune bacolese. Un problema che è sempre esistito, ma per evitare danni e allagamenti, negli anni addietro, una canale trasferiva le acqua dalla strada alla sottostante spiaggia di Torregaveta, per disperdersi poi nello specchio d’acqua di mare. Quel canale è stato cancellato.
Nulla è perduto. Siamo già in campagna elettorale; l’amministrazione di Bacoli esca dal torpore e se vuole fare bella figura verso i propri cittadini, è il momento di mettere in atto tutte quelle iniziative volte ad evitare le temute alluvioni. Occorrono interventi urgenti prima che succeda qualcosa di grave: altre piogge, minacciose, si addensano all’orizzonte flegreo; questo è l’ultimo avviso.
di Geppino Basciano