Il no all’aumento della tangenziale è perentorio. I consumatori hanno già dichiarato guerra all’ipotesi di un arrotondamento di 5 centesimo del pedaggio. Pronti a tutto, anche a una class action se necessario perchè di anno in anno il costo è aumentato progressivamente. Cosa accadrà è allo stato attuale un giallo. Il decreto ministeriale non è stato firmato. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi con molta probabilità accoglierà le richieste di adeguamento. Ma non è detto che si paghi di più. Paolo Cirino Pomicino, presidente di Tangenziale di Napoli spa, è cauto. «A noi – spiega – non si è arrivata nessuna comunicazione ufficiale. E comunque non è detto che ci sia un aumento di cinque centesimi». Il meccanismo di calcolo è complesso. In pratica le tariffe verranno adeguate ma il pedaggio, proprio per effetto dell’incremento, potrebbero rimanere le stesse di ora. Come è possibile? Questione di calcoli: se l’aumento sarà pari a 1,80% si andrebbe a pagare 97 centesimi, o poco di più. Un pedaggio di questo genere, in questo caso, potrebbe essere arrotondato per difetto. Insomma occorre allo stato attuale andarci cauti. La richiesta di adeguamento – spiega il presidente Pomicino – è stata fatta come previsto dalla legge. Ciò detto fino al momento che non verranno accolte le nostre richieste non si può parlare di un pedaggio da un euro. Gli automobilisti conosceranno il loro destino solo a partire dal primo gennaio, forse verranno avvertiti prima, tutto dipende da quando verrà formalizzata la comunicazione a Tangenziale di Napoli spa. «Se l’esecutivo – spiega Pomicino – vuole, vista la congiuntura attuale, mantenere inalterate le tariffe può tranquillamente decidere di ridurre la quota degli introiti che va al ministero delle Infrastrutture, sarebbe una scelta saggia di politica economica». Stangata o no, sulla tangenziale è sempre alto il livello di tensione su questi 21 chilometri della A56. Se scatterà l’aumento sarebbe il tredicesimo dal 2001 ad oggi.
fonte www.ilmattino.it