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Processione del bicentenario, in un solo carro le due anime indivisibili del montese

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La processione di Maria SS.Assunta in occasione del bicentenario dell’arrivo a Monte di Procida della statua della santa patrona (1814-2014) è stato sicuramente un evento straordinario che ha impressionato, non poco, tutta la comunità montese residente e lontana.

Una processione ricca di emozioni, passione, fede, preghiera, ma anche di tantissimi simboli e richiami alle antiche tradizioni montesi.

La festa dell’Assunta, fino al 1815, aveva un carattere prettamente agrario e la processione si svolgeva la prima domenica dopo pentecoste, il che significa che si teneva circa 50 giorni dopo la Pasqua e quindi generalmente nel mese di maggio o giugno.

Il cammino processionale prevedeva che la sacra immagine veniva fatta sostare per la benedizione dei vigneti e dei campi coltivati e si affidava alla Madonna la protezione del raccolto.
Infatti, il Parascandola ci narra che “la processione vien seguita da più di trenta mula di gran fazione e gagliarde con i basti e le bardelle e poi ornate di campanelli a sonagli ed inghirlandate di fiori e nastri di tinte colorate o sfumate, cariche tutte di granone, grano, legumi o di qualche barile di vino, tutte offerte dei devoti che poscia si mettono all’incanto e si vendono ai maggiori offerenti a pro della Chiesa.”

Durante la processione del 12 settembre 2014, poco dinanzi alla statua dell’Assunta, vi era la presenza di un carro allestito per la storica ricorrenza. Era diviso in due sezioni longitudinali: da una parte il mondo contadino con gli attrezzi e strumenti tipici della terra e con le incantevoli varietà di uva in bella mostra; dall’altra il mondo marinaro con i pescatori rappresentati durante il duro lavoro in mare con le reti e gli altri strumenti da pesca.

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Le due sezioni del carro: il mondo contadino ed il mondo marinaro

Un solo carro per rappresentare eccellentemente e degnamente le due anime indivisibili del montese, perchè i montesi non si sono mai divisi in marinai e contadini, ma gli stessi marittimi quando dismettono i panni da marinai indossano quelli di lavoratori della terra (e viceversa) e dal timone passano alla zappa con estrema naturalezza e vitalità.

Il carro è stato realizzato dai ragazzi dell’Associazione ViVi l’Estate e sfrutta parte dell’altare a forma di gozzo realizzato “for a torr” in occasione della processione del 15 agosto 2014.

La brillante idea del carro a due facce è nata all’interno del Consiglio Pastorale della parrocchia di Maria SS.Assunta in Cielo di cui ne fa parte anche il presidente di “ViVi l’Estate” Tullio Russo, per riprendere proprio l’antico rituale della benedizione del raccolto e della protezione della vita in mare.

L’allestimento del carro ha richiesto un notevole sforzo organizzativo ma gli instancabili ragazzi VLE non mancano certo di volontà e capacità, così sono riusciti, in poco tempo, a realizzare magnificamente il carro secondo il progetto previsto.

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Alcuni dei componenti dell’Associazione ViVi l’Estate che hanno partecipato alla realizzazione del carro (foto pacosmart)

I lavori di realizzazione, con il supporto di Biagio Scotto ed Antonio Assante (Art) sono avvenuti nei locali di proprietà della famiglia Schiano (palazzuolo) in collaborazione con Flegrea Garden nella persona di Ciro schiano per il trasporto degli strumenti vitivinicoli; Cantine del Mare, Pasquale Massa, Azienda Agricola da Innaro e Massa ecologia flegrea per la fornitura delle uve e degli attrezzi del mondo contadino.

Tanti i complimenti ricevuti da ViVi l’Estate, ai quali si aggiugono anche quelli di montediprocida.com. Il carro ha destato particolare attenzione ed ammirazione dei montesi per la sua straordinaria bellezza, la semplicità, la simbologia, …e non solo per gli invitanti frutti esposti.

Pasquale Mancino

 

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