Ieri sera 7 agosto 2014 dopo le ore 19.00 è stata notata una barca da pesca impigliata tra gli scogli del molo proprio di fronte all’isolotto di San Martino.
A darne i primi allarmi sono stati altri pescatori che riconoscendo la barca del loro collega ed amico si sono subito avvicinati per capire i motivi del naufragio.
Purtroppo la situazione è stata subito drammaticamente chiara; la barca era impigliata tra gli scogli e a bordo non c’era nessuno. Subito sono scattate le operazioni di ricerca del povero pescatore. Alle ricerche si sono aggiunti altri pescatori e gli uomini della GDM arrivati sul posto con i gommoni.
Poco più tardi l’amara scoperta; tra gli scogli poco più avanti c’era il corpo di Gabriele Carannante detto “u mericano” per via dei suoi tanti anni trascorsi negli stati uniti d’america. Gabriele aveva compiuto da poco 68 anni ed aveva un’unica passione, la pesca, che frequentava abitualmente nelle acque di Acquamorta ed era ritenuto un pescatore esperto.
Purtroppo, quando il corpo del povero Gabriele è stato ritrovato era già privo di vita, molto probabilmente colpito da un infarto sulla barca è poi caduto in acqua.
Il corpo dell’anziano pescatore montese è stato quindi trasportato a terra dove è stato raggiunto dai carabinieri, polizia municipale, il 118, la capitaneria di porto e locamare di Baia. Successivamente è stato trasportato presso il centro di medicina legale del secondo policlinico di Napoli dove presto sarà sottoposto ad autopsia.
Questa mattina 8 agosto, sono invece in corso le operazioni di recupero della barca di Gabriele Carannante. La barca da pesca è abbastanza grande ed incastrata nella scogliera. Il recupero non è molto semplice, in quanto la barca ha lo scafo danneggiato e se si estrae dagli scogli potrebbe facilmente affondare.
Sul posto sono accorsi gli uomini della capitaneria di porto con l’imbarcazione CP711 sotto la guida di Gaetano Tavassi comandante del reparto operativo. A supporto ci sono gli uomini della GDM, gli amici del gozzo ed altri pescatori montesi. Si studia un modo per estrarre la barca e portarla in porto senza farla affondare.
La comunità montese si stringe attorno al dolore dei parenti di Gabriele, un altro montese morto in mare.