Divieto di Pesca. E’ il cartello che campeggia all’ingresso, ed in più punti, dell’area portuale di Acquamorta.
Il cartello dovrebbe scoraggiare tutti coloro che, privi dell’autorizzazione dell’autorità competente, intendono esercitare la pesca nel porto montese.
Eppure è sotto gli occhi di tutti che ad ogni ora del giorno, ma anche della notte, schiere di incalliti hobbisti (per il 99% non montesi) praticano le più svariate tecniche da pesca con la canna lungo i moli e banchine di Acquamorta.
Indisturbati si accampano e si appropriano di molti metri di spazio, spesso ostacolando la libera circolazione pedonale, creando talvolta situazioni di pericolo soprattutto durante la fase di lancio della lenza.
Qualche montese ha avuto scontri verbali, con qualcuno di loro, dai toni abbastanza accesi.
Ma la cosa che più infastidisce i montesi è la mancanza di rispetto per l’ambiente di alcuni di loro che dopo aver pescato abusivamente lasciano dappertutto i rifiuti della loro attività “sportiva” ed anche fisiologica.
Resti di contenitori di esche, pasture, ami, lenze e soprattutto buste e bottiglie di plastica lasciate lungo il molo dove spesso una rilassante passeggiata diventa uno slalom tra i rifiuti.
L’articolo 1168 del codice della navigazione, richiamato sui cartelli esposti ad Acquamorta, stabilisce che:
Sarebbe opportuno far rispettare questo articolo un po più spesso.