Dal Corriere del Mezzogiorno
….La lettera, a giudizio dei pm, dimostra che, nonostante gli arresti e la mancata candidatura al Parlamento, Nicola Cosentino è ancora un uomo molto potente. Come dimostrano, secondo l’accusa, anche i numerosi appunti con richieste di raccomandazioni e i contatti con Martusciello.
Due le vicende di cui l’assessore regionale è chiamato a interessarsi. La prima è quella del collaudo a un impianto per la distribuzione di carburanti in via La Pira a Caserta, per la quale Giovanni Cosentino, fratello di Nicola, era in contatto anche con Francesco Paolo Iannuzzi, sindaco di Monte di Procida, presidente dell’Anci Campania «ma soprattutto – notano i carabinieri in un’informativa – direttore generale delle Attività produttive della Giunta regionale». L’impianto è riconducibile alla famiglia Cosentino, ma i distributori dei diversi carburanti sono intestati a persone diverse. E, se il Comune di Caserta dà il proprio nulla osta al collaudo, un funzionario della Regione ritiene invece che la doppia intestazione costituisca un ostacolo, per cui nega il collaudo.
Le intercettazioni documentano un forte pressing dei Cosentino per scavalcare il funzionario e ottenere il collaudo senza il quale l’impianto non può aprire; l’ex sottosegretario parla al telefono con l’assessore, sia pure in modo criptico, e i due si incontrano anche, il 12 febbraio scorso, nell’Holiday Inn del centro direzionale. «Ma quel passaggio non l’hai fatto ancora?», chiede Cosentino a Martusciello. «Quel passaggio con i veterinari – dice subito dopo sorridendo – non l’hai fatto ancora?». Martusciello risponde: «L’ha fatto. C’ha parlato Franco ieri mattina e viene lunedì mattina da me. Quello Franco era collega di Regione».
Notano i carabinieri: «In considerazione del fatto che nelle telefonate intercorse precedentemente tra Martusciello e Cosentino di veterinari non si parla mai, visto anche il tenore della voce con cui viene pronunciata la parola, e visto anche l’accenno a Franco, nome con cui viene chiamato comunemente Francesco Paolo Iannuzzi, e al passaggio che a Martusciello è stato chiesto di fare, sembra molto verosimile che la questione sia quella relativa all’impianto di via La Pira».
Martusciello, secondo la ricostruzione della Procura, viene poi coinvolto anche nella vicenda dell’appalto per la realizzazione del progetto «La Bandiera Blu del litorale domitio». Un appalto che fa gola a Giuseppe Fontana, imprenditore colpito da provvedimento interdittivo antimafia e che partecipa alla gara grazie a un prestanome. Fontana non si aggiudica l’appalto: «L’eliminazione – scrivono i carabinieri – scatenava una serie di reazioni fra i vari personaggi coinvolti, i quali, oltre a concordare la strada del ricorso tramite un loro legale, non abbandonavano l’idea di puntare anche sull’appoggio politico di Martusciello».
L’incontro tra l’ex sottosegretario e l’assessore avviene domenica 22 dicembre e, sottolineano gli investigatori, è Martusciello che chiede a Fontana di procurarglielo. Il responsabile delle attività produttive viene dunque fotografato assieme all’imprenditore destinatario dell’interdittiva antimafia mentre entrambi si dirigono a casa Cosentino. Tornati in auto, Fontana chiede a Martusciello come sia andato l’incontro con Cosentino, al quale lui non ha partecipato. «Fulvio – scrivono i carabinieri – gli risponde che è andato bene e dice che se rimane su Carlo Sarro non sblocca la vicenda. Parla della scelta di puntare su De Siano».
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