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Nel Lago Fusaro riprende la raccolta dei mitili

Lago FusaroBACOLI. Patrizia Capuano da IL MATTINO. Riparte la raccolta di mitili nel lago Fusaro: lo ha stabilito l’Asl Na2 Nord a seguito degli ultimi esami microbiologici su campioni di molluschi bivalvi, risultatifavorevoli alla ripresa dell’allevamento. Così come lo screening chimico eseguito dall’Istituto Zooprofilattico di Portici per la ricerca di metalli pesanti, che non sono stati rilevati. Il direttore del Centro di depurazione molluschi Irsvem di Baia, Fabio Postiglione, conferma: «Abbiamo ricevuto comunicazione di revoca della sospensione. L’esame microbiologico e quello chimico sono favorevoli alla raccolta. Ora possiamo ripartire con la nostra attività». L’allevamento di cozze, condotto dalla «Società Ittica Lago Fusaro», è stato riattivato a dicembre dopo uno stop di tre anni per un contenzioso giudiziario con il Centro Ittico Campano, la società pubblica che gestisce il bacino salmastro con i beni immobiliari adiacenti.

Una querelle che si è conclusa con la stipula del contratto per continuare la decennale coltivazione di mitili. Ma dopo poche settimane, la mitilicoltura nel bacino è stata sospesa a causa della presenza di biotossina algale di tipo liposolubile; gli esami, a dicembre, ne hanno evidenziato la positività di tipo Dsp (Diarrethic Shellfish Poisoning). Da qui il divieto di raccolta.

A gennaio poi lo screening periodico ha rinvenuto il batterio di tipo Escherichia coli, i cui valori ora sono rientrati. Quindi è scattato un secondo stop revocato due giorni fa che, di fatto, da il via alla ripresa della mitilicoltura. Un’attività iniziata nel 1997 e in funzione da ottobre a maggio per produrre circa 4mila quintali di cozze ogni stagione. «L’allevamento è sottoposto ad esami periodici – conclude Postiglione – i controlli sono capillari». Gli imprenditori intanto mirano a ottimizzare la mitilicoltura secondo la vocazione originaria dello specchio acqueo – noto tra gli antichi come Acheron – che un tempo accoglieva ostriche.

Ma ora bisogna comunque tenere presente lo stato di salute del lago, dove sono frequenti i fenomeni di eutrofizzazione. I tre canali che collegano il bacino al mare, infatti, sono parzialmente insabbiati e spesso ostruiti da detriti. Un fenomeno che contribuisce a compromettere l’equilibrio biologico dello specchio salmastro per una scarsa ossigenazione delle acque. Uno spiraglio si potrebbe aprire con il progetto «Risanamento ambientale e valorizzazione dei laghi dei Campi Flegrei», dal costo di 65 milioni di euro di fondi europei Por Fesr Campania 2007-2013. Un piano per la riqualificazione degli impianti fognari dei quattro Comuni flegrei, con interventi nei laghi Miseno, Averno, Lucrino e Fusaro. Per quest’ultimo, sono previsti la disostruzione delle foci e una parziale caratterizzazione dei fondali lacustri. Azioni definite insufficienti dai comitati ambientalisti ai fini del recupero.

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