Suini e animali da cortile nell’Anfiteatro di Cuma, sequestrati manufatti abusivi di Patrizia Capuano fonte www.ilmattino.it
di Patrizia Capuano Fonte Il Mattino
Un porcile abusivo nell’Anfiteatro di Cuma
BACOLI. Insolito scenario in un prestigioso monumento dei Campi Flegrei, all’esterno della cinta muraria del parco archeologico: nell’Anfiteatro di Cuma, a confine con la summa cavea, c’è un allevamento di suini e animali da cortile. Lo ha scoperto la guardia di finanza di Baia che ha rilevato, tra gli antichi reperti e una fitta vegetazione, due stalle costruite abusivamente. I manufatti, estesi circa 40 metri quadrati, sono stati realizzati in cemento e metallo in un’area regolata da rigidi vincoli archeologici. I responsabili, due coloni, sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria. Di fatto, i contadini avevano l’autorizzazione per coltivare i terreni racchiusi nel perimetro della struttura, ma non per edificare. Coordinati dal comandante Francesco Alloni, i militari della Brigata di Baia hanno rinvenuto gli immobili illeciti attraverso rilievi aerei adoperati di consueto per contrastare l’abusivismo edilizio. È partito così il blitz in sinergia con la Soprintendenza archeologica, nel corso del quale è stata trovata, tra le vestigia, una fattoria con stalle per ospitare tre suini, una ventina di conigli e galline. Quindi sono scattati i sigilli. Gli animali intanto sono rimasti nei loro ricoveri, saranno trasferiti altrove quando la magistratura disporrà la demolizione dei manufatti. Nel frattempo, i contadini continueranno a nutrirli. Ora è in corso un’indagine per verificare se ci sono altre responsabilità nella violazione dei vincoli archeologici che insistono nell’Anfiteatro. L’area, adibita ad attività agricola dal secolo scorso, è stata data in gestione a coloni sin dagli inizi del Novecento. E da decenni è tramandata da padre in figlio questa attività, oggetto di un contenzioso con la Soprintendenza in attesa di riprendere opere di ristrutturazione. L’Anfiteatro di Cuma è collocato all’esterno della cinta muraria dell’antica città. La sua costruzione è stata collocata dagli storici tra il secondo e il primo secolo avanti Cristo. Successivamente fu interessato da lavori di restauro. In alto medioevo vi furono collocate fornaci per la produzione di ceramiche, mentre oggi lo spazio interno è adibito ad attività agricola. Conservate quasi integralmente le arcate della summa cavea e gli spalti a sud, gli accessi dell’anfiteatro, il cui asse maggiore è di novanta metri, erano lungo il lato nord e ad est.
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