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Lago Lucrino e d’Averno, Arpac «nessuna traccia di rifiuti tossici»

NELLO MAZZONE DA IL MATTINO. La relazione: «Concentrazioni di arsenico e idrocarburi nei laghi Lucrino e Averno»
POZZUOLI. «Nelle acque del lago Lucrino e dell’Averno ci sono concentrazioni di arsenico e di idrocarburi policiclici aromatici». E’ quanto emerge dalla relazione dell’Arpac inviata al Comune di Pozzuoli, dopo i rilievi chiesti dall’amministrazione locale a seguito delle rivelazioni del pentito del clan dei Casalesi Carmine Schiavone e effettuati il 5 novembre scorso. Secondo i tecnici dell’agenzia regionale, nelle acque dei due laghi non c’è «alcuna traccia di rifiuti tossici»: nella nota firmata dal responsabile locale dell’Arpac, invece, si sottolinea che «da un esame approfondito dei sedimenti del Lucrino compiuto nel 2009, è emersa la semplice presenza di fanghi di dragaggio, identificati come rifiuti speciali non pericolosi».

Resta, però, il problema della presenza di arsenico e degli idrocarburi. La concentrazione di arsenico nell’acqua, secondo i tecnici, è da attribuire «con una elevata probabilità alla naturale presenza piuttosto che a eventi di inquinamento, soprattutto per la natura vulcanica dell’Averno», mentre gli idrocarburi nel Lucrino sono da attribuire «con ogni probabilità all’intenso traffico veicolare che interessa le aree circostanti il lago, ma anche a combustione di fogliame e legnami provenienti da camini industriali o caldaie domestiche». I rilievi sono stati compiuti in corrispondenza delle foci e al centro dei due laghi. Alla luce di questi risultati, si dovrà ora decidere se emettere in via precauzionale una ordinanza che vieti ogni attività di pesca nei due specchi d’acqua lacustri, anche se per l’Arpac le concentrazioni sono in quantità «ammissibili». Il 5 novembre sulle sponde del Lucrino, dell’Averno e della costa di Licola si recarono il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia e la commissione regionale Ecomafie al completo, con i consiglieri regionali Tonino Amato, Flora Beneduce e Corrado Gabriele. Sull’onda emotiva delle dichiarazioni del pentito di camorra, che nell’audizione del 1997 dinanzi la commissione parlamentare Ecomafie, sotto giuramento fece mettere a verbale di essere a conoscenza di rifiuti tossici tombati nel lago Lucrino. Dichiarazioni emerse solo dopo la desecratazione voluta dal presidente della Camera Laura Boldrini. «Avevo chiesto questi dati per poter informare la cittadinanza e per il momento non ci sono risultati allarmanti – sottolinea il sindaco Vincenzo Figliolia – I campionamento confermano che non ci sono rifiuti tossici, ma ora vogliamo compiere con l’Arpac ulteriori rilievi, ancora più approfonditi, anche nei sedimenti dei due laghi, per chiarire ogni cosa». Sulla costa di Licola, invece, si procederà con il volo di droni e poi con scavi mirati sulla battigia, a caccia di eventuali rifiuti speciali.
fonte www.ilmattino.it
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