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LE IENE scoprono un giro di patenti nautiche false a POZZUOLI. Video

POZZUOLI. Patenti nautiche  false vendute a 3500 euro, Pelazza indaga e arriva alla Capitaneria di Pozzuoli. . GUARDA IL VIDEO.

POZZUOLI. La procura della Repubblica di Napoli ha aperto un fascicolo di indagine per presunta truffa e corruzione, che sarebbero state compiute per il rilascio di patenti nautiche: sarebbero cinque gli indagati a piede libero.
Tra di essi anche tre dipendenti civili della capitaneria di Pozzuoli, finiti nel mirino degli accertamenti del pool reati contro la pubblica amministrazione.
Dipendenti accusati di aver rilasciato autorizzazioni in cambio di soldi. Alcune patenti nautiche, rilasciate negli scorsi anni, sono state sequestrate dagli inquirenti, mentre accertamenti approfonditi sono stati avviati anche per tutti i registri dagli anni ’90 in poi.
La delega investigativa è stata assegnata agli stessi militari della guardia costiera flegrea, agli ordini del comandante Andrea Pellegrino. In particolare, si cerca di venire a capo del vero e proprio «sistema» che sarebbe stato organizzato da scuole-guida nautiche napoletane, con l’appoggio di pubblici dipendenti infedeli, per il rilascio di patenti a soggetti che non hanno mai sostenuto gli esami e che non hanno neanche le minime conoscenze nautiche.
Tutto nasce da una inchiesta giornalistica realizzata da Luigi Pelazza della trasmissione Mediaset «Le Iene»: con l’aiuto di un complice e di una telecamera nascosta, la Iena Pelazza ha fatto emergere il sistema congegnato da una scuola-guida di Napoli.
Tra il capoluogo e l’hinterland, secondo le accuse da provare, sarebbe possibile acquistare una patente nautica al costo di 2500 euro con la complicità di un qualsiasi comandante di capitaneria compiacente, che svela in anticipo (tramite la scuola-guida nautica) le domande. Un prezzo che sale a 3500 euro se non si vuole neanche rischiare l’esame facile: basta alterare i vecchi registri cartacei di patente nautica risalenti agli anni ’90, quando la registrazione avveniva a mano e ogni anno il numero progressivo veniva azzerato.
Si paga quei soldi e il sistema fraudolento si completa con il dipendente della capitaneria che prende il registro cartaceo annuale vecchio, vede l’ultimo numero segnato quell’anno e ne aggiunge uno nuovo, progressivo, registrato con il nome del richiedente.
Poi si dichiara lo smarrimento della patente con contestuale richiesta di duplicato e il gioco è fatto. Sarà, ora, la magistratura a chiarire ogni aspetto di questa vicenda e accertare le eventuali responsabilità a carico degli indagati.

Articolo di Nello Mazzome da www.ilmattino.it

 

 

 

 

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