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Cumana: in attesa del binario giusto

di Antonio Civitella. La Ferrovia Cumana è una linea economica che collega la stazione di Montesanto, un importante scalo per treni metropolitani (funicolare e linea 2), con la stazione di Torregaveta, una località sita nel centro urbano della città di Napoli, il popoloso quartiere di Montecalvario. La linea attraversa il tessuto urbano napoletano passando per  Corso Vittorio Emanuele, Fuorigrotta, Mostra, Bagnoli e per i facoltosi centri di Pozzuoli, Arco Felice, Baia, Fusaro.

1Entra in funzione nel 1889, gestita dalla “Società per le Ferrovie Napoletane”, sostituita poi nel 1938 dalla SEPSA, Società per l’Esercizio di Pubblici Servizi Anonima. Questa ha effettuato negli anni a venire importanti lavori di ammodernamento e miglioramento della linea, come la ristrutturazione della stazione di Montesanto e l’interramento del tratto Fuorigrotta – Mostra. Ma, nonostante ciò, questa abbiente linea presenta numerosi disservizi a causa del mancato trasferimento di fondi pubblici agli enti locali.

Quindi, si è pensato di accorpare la SEPSA all’EAV, Ente Autonomo Volturno, ma i cambiamenti non sono stati dei migliori.

Il problema principale è a mio avviso la pessima gestione amministrativa degli ultimi anni: lavori esternalizzati, organici gonfiati, lasciando spesso i pendolari in balia di se stessi e del problema di trovare un modo per arrivare a destinazione. Anche con l’arrivo dell’Assessore Regionale ai Trasporti Sergio Vetrella nulla è avvenuto per potenziare la linea ed i cambiamenti non sono stati dei migliori.

In primo piano, i binari sono percorsi da treni ed elettrotreni a dir poco longevi e malandati, realizzati nell’ormai lontano 1960, i quali sono esposti a facili danni dovuti alla sola pioggia. Infatti, nella settimana dell’8 Ottobre 2013 ben tre convogli hanno subito guasti provocando l’interruzione del trasporto pubblico e costringendo i pendolari ad usufruire del servizio degli autobus, non certamente migliore di quello della Cumana.

cumanaL’attesa tra una corsa e l’altra è di 20/25 minuti, ma il progressivo peggioramento economico della SEPSA e dell’EAV l’ha fatta aumentare a 40 minuti in alcuni mesi del 2012, fino alla più frequente soppressione della corsa stessa, generando innumerevoli disagi tra persone dirette a lavoro e studenti diretti a scuola o università.

Aumenta sempre più il numero di persone che “tentano” di usufruire dei mezzi pubblici per evitare di spostarsi con l’auto, a causa della crisi economica. Le condizioni sono pessime, e oltretutto il costo dei ticket non aiuta: acquistando un biglietto da 1.30 (per spostarsi nel centro di Napoli), da 1.70 (da Napoli a provincia, o viceversa), da 2.20 (per la fascia 2), aspettando per un tempo indefinito il treno, che probabilmente nemmeno passerà, il passeggero non riesce neppure ad arrivare a destinazione nel tempo stabilito dalla marcatura.

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In data 31 Ottobre, si è raggiunto addirittura lo stop delle corse alle ore 19:00, dopo che quella precedente era partita con forte ritardo. A seguito di diversi annunci, quali “Per sapere se il prossimo treno per Pozzuoli/ Torregaveta è disponibile bisogna attendere 50 minuti circa, si consiglia di prendere altri mezzi; siamo falliti, arrangiatevi”, è nato un caos inimmaginabile e 300 pendolari (studenti universitari, lavoratori e anziani) non sapevano come fare per spostarsi ad un orario così tardo.

Quando tutto sembra andare per il binario giusto, il 23 Ottobre 2012 un vagone del convoglio deraglia per un cedimento strutturale dovuto al guasto di un carrello. Nessun ferito, fortunatamente, ma tanta agitazione tra i 100 passeggeri.

4Se la mobilità delle persone e delle merci dovrebbe essere uno dei punti centrali degli interessi politici e sociali, è necessario che si effettuino doverosi cambiamenti rivoluzionari in tema di trasporti per portare Napoli al livello che merita da sempre.
fonte

www.caffenews.it/mezzogiorno

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