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Muoiono le palme secolari del “Parco Vanvitelliano”

Muoiono le palme secolari del parco regionale dei Campi Flegrei, muoiono le palme del lago Fusaro, nel comune di Bacoli, dal viale Vanvitelli sino alla sala Ostrichina e attorno alla casina di caccia vanvitelliana.

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La causa è il punteruolo rosso, un coleottero proveniente dall’Asia meridionale che ha già contribuito alla distruzione delle palme di viale Augusto a Fuorigrotta.

“È per me un enorme dolore – spiega Domenico Oriani, Amministratore delegato del Centro ittico campano, società che gestisce il sito – ma non ci sono soluzioni efficaci a questa piaga se non seguire la prassi per l’abbattimento e tutelare il più possibile le palme ancora sane con la manutenzione ordinaria”.

Negli ultimi mesi sono state abbattute una decina di esemplari e altre, delle sessanta piante che ancora sopravvivono, sono a rischio di “contagio”.

“Non esistono rimedi né indicazioni utili e chi dice il contrario è solo a caccia di soldi- prosegue Oriani, magistrato della Corte dei conti che mesi fa ha interrotto le cure proprio alle palme del giardino borbonico in un ottica di taglio dei costi.
“Su Internet ho letto che l’unica soluzione potrebbe essere un trattamento con i gas, ma costa così tanto che dovremmo vendere la stessa casina

per applicarlo. Seppure volessimo sostituirle, dovremmo prima cercare delle specie meno sensibili”.

Non tutte le palme però muoiono: all’Orto botanico di Napoli, nonostante l’iniziale attacco del punteruolo rosso e la morte di cinque piante, i restanti duecento esemplari sono in ottima forma e basta andare per accorgersene.

“Abbiamo contenuto il diffondersi dell’insetto con semplici trattamenti a base di sostanze chimiche autorizzate l’anno scorso dal Ministero della salute proprio per fronteggiare l’emergenza punteruolo rosso”, spiega Carmine Turco, tecnico dell’Orto botanico.

In sintesi, la pianta è trattata con due diversi principi attivi: il primo lavora a livello di “contatto, è cioè applicato sulle foglie della pianta per contenere l’attacco da parte dei parassiti. L’altro è invece ad assorbimento, viene fatto assorbire dalla linfa dell’albero così che la larva, appena si schiude e morde la pianta, muore per una sorta di avvelenamento.

“Sono trattamenti che basta applicare non più di tre volte l’anno in vista dell’estate e che assicurano la sicurezza delle palme per molto tempo, evitando così anche di spendere tanto per l’abbattimento e lo smaltimento che, se fatti a norma di legge, richiedono almeno 800 euro a esemplare”, conclude Turco.
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FONTE WWW.REPUBBLICA .IT

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