Ripulite le mura arcaiche dell’acropoli di Cuma, nel comprensorio archeologico dei Campi Flegrei. Grazie all’intervento straordinario curato dei tecnici della Soprintendenza, ritorna visibile gran parte della cortina difensiva dell’antica Kyme risalente al VI sec. a.C.
MURA GRECHE – Blocchi poligonali spuntano dal costone tufaceo, sono i resti dell’antica cortina difensiva dell’antica Kyme, colonia fondata dagli Eubei di Calcide, intorno al 725-720 a.C.
L’intervento straordinario curato in questi giorni dai tecnici della sovrintendenza ha liberato il sito dalle erbe infestanti e dalla boscaglia, restituendo gran parte delle antiche mura che proteggevano l’acropoli visibili al di sotto della terrazza del tempio di Apollo.
INCANTO GRECO – «La valorizzazione passa anche attraverso la manutenzione», commenta soddisfatta Raffaella Iovine, portavoce del “Gruppo Archeologico dei Campi Flegrei”. «L’acropoli di Cuma è un sito bellissimo, la quiete che si respira ricorda quella della città di Olimpia in Grecia e forse per questo i greci la scelsero come colonia».
COLLEGAMENTI INSUFFICIENTI – Tuttavia tanto bisogna ancora fare per far decollare il turismo nei campi Flegrei, fa sapere la nostra interlocutrice: «Cuma ha un alto potenziale turistico che non riesce a decollare, forse per la mancanza di mezzi di collegamenti».
fpnte www.corrieredelmezzogiorno.it