La 96 esima edizione del Giro d’Italia è partita da Napoli. Un evento che non aveva luogo nel Capoluogo campano da ben 50 anni. Un altro grande appuntamento incassato dal sindaco De Magistris dopo quello velico della Coppa America. Nell’albo delle edizioni del Giro organizzato dalla Gazzetta dello Sport c’è anche la tappa Bacoli Monte di Procida del 20 maggio 1977 che fu vinta dal belga Fredo dy Maertens.
Il Giro d’Italia è stato definito,” la corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo”. E non si poteva scegliere luogo migliore per la partenza: Napoli. La Città partenopea ha superato l’esame: strade in ordine e pulite; accesso alla auto vietato fina dalle prime ore del mattino . Ma soprattutto, il comportamento dei napoletani è stato magistrale: hanno espresso un segno di civiltà tangibile, essi si sono attenuti scrupolosamente alle indicazioni rivolte loro dall’organizzazione; gli spettatori non hanno mai invaso, pur spinti dalla ressa, le corsie di gara, mai intralciato la corsa, ne infastidito i corridori. Anzi qualcuno è stato tentato di dare una mano all’organizzazione, quando una vecchietta, poco sicura a reggersi sulle proprie gambe, allorquando si è ritrovata tra i piedi un corridore che era caduto, è stata sul punto di volerlo soccorrere. La generosità dei napoletani non ha età.
La prima maglia rosa dunque è andata a Mark Cavendish che ha vinto, con un colpo di reni finale, sull’italiano Elia Viviani. La tappa è stata caratterizzata da una fuga di sette corridori fra i quali un italiano Giovanni Visconti. Che verso la fine sono stati risucchiata dal gruppo.
Geppino Basciano
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