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“Caffè letterario”, quale destino? La proposta di Monica Carannante

Erano in corso progetti e tante idee quando, Monica Carannante, ex assessore del Comune di Bacoli rimise le proprie deleghe (Istruzione e Beni Culturali) nelle mani del sindaco Ermanno Schiano. Ma le ambizioni e i buoni propositi, quelli no, la Carannante ha continuato e continua tutt’oggi a coltivarli fuori le mura dell’Assise di via Lungolago e a proporli all’Esecutivo in auge. E’ questo il caso (l’ultimo, in ordine cronologico) dell’ ex Caffè Letterario in via Cento Camerelle: riaprire le porte dei locali per farne sede di incontri per le associazioni e convegni circa tematiche sociali e culturali. Una proposta che arriva alla Casa Comunale a firma dell’oramai ben nota Associazione turistico-culturale “Ar.Tù”, di cui è responsabile proprio Monica Carannante affinché torni a nuova vita il “tempio” della cultura locale. Collocata nella stupenda cornice della città vecchia, arroccata su di un’altura che guarda le campagne ed il mare, si trova la frazione di Cento Camerelle. Qui, in un’ipotetica piazza, da una struttura recuperata dal Comune di Bacoli, nasceva il primo caffè letterario in terra nostrana. Un posto fuori dal mondo, tempi or sono punto di incontro tra passato e futuro, fulcro della cultura partenopea, conduttore di diffusione della storia dei luoghi e dei suoi abitanti. Tra l’Ottocento e il Novecento le persone illustri, scrittori, letterati, pittori, poeti e giovani di solito molto poco famosi che amavano specchiarsi nella celebrità altrui in attesa della propria, erano soliti frequentare questi luoghi, una sorta di binomio perfetto dove l’austera atmosfera di una biblioteca si confondeva con la più briosa atmosfera del bar. Luoghi di incontro, di aggregazione sociale, di sviluppo e soprattutto di scambio di tante idee, dove comodamente seduti davanti ad un caffè o ad un tè fumante si discuteva di cultura, di politica o di arte. E a Bacoli, queste “vesti” calzavano a pennello. Pochi anni di vita, ma preziosi sino a che, dell’odore delle pagine ingiallite, e degli incontri-dibattiti protrattisi sino a notte fonda, solo l’amara consapevolezza che senza supporti concreti, ogni fortezza crolla.

Un barlume di speranza, poco più di due anni fa, proveniva dalle stanze del Municipio bacolese, quando, con una delibera di giunta avente ad oggetto: “Direttive al responsabile dell’ufficio di staff Segreteria Sindaco Cultura e Turismo per la gestione dell’immobile ex ‘Caffè Letterario’”, datata 14 ottobre 2010, l’amministrazione guidata dal sindaco di Bacoli Ermanno Schiano, all’unanimità dava immediata esecuzione del progetto di riqualificazione di una delle zone più vive della Campania. L’Esecutivo destinava quindi i locali dell’ ex caffè letterario a sede di un ufficio distaccato del Servizio turismo e beni culturali, all’interno dei quali sarebbe stato possibile organizzare concerti, mostre di fotografia e di pittura, presentazioni editoriali e laboratori creativi di arte, artigianato, del riciclo, eccetera. Inoltre, la struttura è ubicata in una delle zone più ‘appetibili’ della terra ardente, a pochi passi da due maestosissimi siti archeologici, le “Centum Cellae” romane e la “Piscina Mirabilis” e sfruttando questa posizione strategica, in un prossimo futuro potrebbe fungere anche da mediazione tra turisti e Municipalità, garantendo una adeguata accessibilità alle risorse. Tuttavia, da allora, le porte di accesso all’ex Caffè Letterario sono ancora sbarrare e chissà quanto tempo bisognerà attendere prima che qualcosa cambi, e nella giusta direzione. Ed a tal proposito, Monica Carannante, responsabile “Ar.Tù” ha depositato presso gli Uffici Comunali di Bacoli un progetto di riqualificazione del sito messo a punto dalla propria associazione. “Si è sempre lamentata la scarsità di punti di aggregazione sociale e culturale sul territorio, di opportunità di scambio e così via. Le possibilità per far crescere questo paese culturalmente e moralmente ci sono e, a quanto pare, semplicemente non vengono sfruttate – spiega la Carannante – da qui la nostra proposta di far sì che il sito, attraverso un protocollo d’intesa venga gestito direttamente dall’Ufficio Cultura e dalle Associazioni, che potrebbero farne luogo d’incontro dove poter divulgare, attraverso mostre, convegni, teatro, tematiche su problematiche femminili e far valere il grande progetto ‘Cultura’”. Diverse le finalità che vengono elencate nel documento pervenuto in Assise, tra queste: “fare della struttura un Info-point Turistico, con posizione Wi-fi, dare informazioni sulle attività e i servizi della casa e delle associazioni che vi operano; incontrarsi ed elaborare progetti, accedere a materiale di documentazione, acquistare libri e riviste; ricevere consulenze per progetti e ricerche su letteratura, cinema e teatro; proporre e organizzare iniziative culturali, corsi, mostre, progetti; ricevere consulenze e assistenza psicologiche e legali, a donne vittime di violenza di genere e di tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale/lavorativo; un luogo dove promuovere e supportare l’imprenditorialità, le professioni, l’associazionismo, alla cooperazione ed altre forme di aggregazione”.

Melania Scotto

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