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La “Piscina” di Serapide

POZZUOLI —

L’antico mercato romano di Pozzuoli dedicato al dio egizio completamente allagato: fuori uso le pompe idrovore. Miasmi e zanzare: turisti in fuga

Una melma verdastra in cui galleggiano i più disparati rifiuti. Sono queste le condizioni in cui versa l’antico e prezioso «Tempio di Serapide» di Pozzuoli. La pozza lacustre è ormai considerata l’habitat naturale dell’antico mercato del porto puteolano. Il motivo dell’allagamento è sempre lo stesso e si ripropone periodicamente: le due pompe idrovore, che dovrebbero drenare l’acqua in eccesso, sono rotte.

“Ad allagare il sito sono acque sorgive termominerali che sgorgano da parecchie sorgenti situate sotto il livello pavimentale del tempio – spiega Costanza Gialanella, responsabile dei Beni archeologici di Pozzuoli. Una serie di circostanze sfavorevoli ha causato la rottura di tali pompe. […]

Il sito archeologico, risalente al I secolo d. C., è un’icona della città, famoso anche perché ha rappresentato l’indice metrico più prezioso e preciso per misurare il fenomeno del bradisismo: sulle cui colonne si possono vedere i segni che raccontano l’evoluzione di esso nei secoli.

“Abbiamo segnalato alla Sovrintendenza più volte la situazione. Siamo avviliti – racconta l’assessore alla Cultura del Comune di Pozzuoli, Francesco Fumo – sono stati spesi 300 milioni di euro nei Campi Flegrei senza risultati, l’Anfiteatro Flavio necessita di manutenzione. Ci sono infiltrazioni d’acqua negli scavi di Rione Terra e manca un impianto di illuminazione, per cui il sito resta impedito a visitatori e studiosi. Assistiamo impotenti alla rovina del nostro patrimonio archeologico”

fonte: ilcorriere.it

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